BOOK REVIEW: MAI STATA MEGLIO

Quando ho acquistato il libro, lo ho fatto in quanto catturata dalla copertina, poi ho letto la trama e ho pensato: "effettivamente è vero".

Dissi loro che avrei voluto essere una vedova. «Ho l’impressione che, quando divorzi, tutti si chiedano come hai fatto a rovinare tutto, cos’ha reso così insopportabile stare con te. Se tuo marito muore, almeno la gente è dispiaciuta per te.»


Maggie sta bene. Anzi, non è mai stata meglio. Certo, è al verde, la sua carriera accademica non sta andando da nessuna parte e il suo matrimonio è durato solo 608 giorni, ma alla veneranda età di ventinove anni, Maggie è determinata ad abbracciare la sua nuova vita di Divorziata Sorprendentemente Giovane™. Ora ha tutto il tempo che vuole per dedicarsi a ben nove hobby, mangiare hamburger nel letto alle 4 del mattino e “rimettersi in gioco” dal punto di vista sessuale. Con il sostegno della sua severa professoressa, Merris, della sua amica, anche lei appena divorziata, Amy, e della (immancabile) chat di gruppo, attraversa il suo primo anno di vita da single, uscendo a intermittenza e svegliandosi occasionalmente sul pavimento. Ma soprattutto mettendo ogni cosa in discussione, compreso: Perché ci sposiamo ancora? Ho fallito prima ancora di iniziare? Quante abbuffate notturne ci vorranno prima che io sia felice?

In questo caso prendiamo una coppia che è stata insieme tanto e poi si è sposata, ma, il matrimonio è terminato dopo 608 giorni. Certo che uno ci stia male almeno all'inizio è assolutamente normale. Anzi ci avete fatto caso che spesso la società giudica malamente chi è single (per scelta o autodifesa) e invece guarda con compassione che si ritrova sola. Se una donna è single è: acida, carattere difficile, insopportabile, complicata...se invece è separata si guarda con compassione e si pensa "se lo sarà cercata", ma se vedova, valgono le stesse parole ma con l'aggiunta di "poverina" e/o "almeno è stata sposata". Lo dico da persona che non ha mai sognato l'abito bianco da principessa e la cerimonia in grande, anzi credo nella mia vita di aver pensato al matrimonio un paio di volte, ma capendo molto prima che sarebbe stato uno sbaglio. Sarò strana ma sono per il matrimonio una volta sola, certo nulla e nessuno mi può garantire il per sempre, ma non sono neanche così favorevole al "ci provo" e poi dopo pochi mesi si separano, così come trovo abbastanza discutibili le divisioni dopo venti anni per "differenze caratteriali", anche se queste le capisco un pochino di più...perché la vita ti cambia.

Lo ammetto il libro all'inizio non lo capivo, anzi per le prime pagine ho pensato "ma chi me lo ha fatto scegliere sto libro?", la prima risposta è stata: La copertina e la seconda "perché ti sei stufata di tutti quelli che dicono che dovresti trovare una brava persona con cui condividere la vita"...Scusate ma i gatti valgono? Perché con l'esercito che ho sono a posto :P. Poi ho cercato di capire la protagonista e ho pensato anche ad una mia amica che dopo venti anni di matrimonio si è trovata da sola e non per sua scelta, di come sia complicato riprendere delle abitudini che avevi prima della vita di coppia. 

Non so perché ma ho pensato a una cosa che mi viene detta e chiesta spesso ovvero: "come mai una persona come te è ancora sola?" La risposta più classica e vera è "probabilmente non ho ancora incontrato la persona con cui condividere la mia vita". Lo penso realmente poi se ripenso ai miei appuntamenti disastrosi in comune ci sono le frasi "hai troppo carattere" e "sei troppo indipendente". Scusatemi ma ci ho messo anni a costruire il mio carattere che me lo tengo ben stretto.

Qualcuno può spiegarmi quando esattamente le app di dating sono diventate il modo per conoscere qualcuno? Cioè che fine hanno fatto gli incontri combinati dagli amici? Non so se avete notato che molti* protetti dallo schermo del PC o del telefono Si sentono libere di parlare, cosa che non sempre accade ad un incontro di persona.

Generalmente cerco di non giudicare, anzi quando mi raccontano qualcosa e lo devo riportare ad una terza persona dico sempre "so solo la versione di x", ma mi sono resa conto che trovando un po' antipatica la protagonista, leggevo giudicando, ma è sbagliato. Così mi sono immaginata di essere in un bar a bere un caffè con la protagonista che mi racconta la storia e io ascolto, senza giudicare.

Però ho avuto diversi spunti di riflessione durante la lettura e questo è sempre positivo. Perché se due si lasciano si da per scontato che lei si troverà con il culo  a terra? Lo sapevate che c'è un tempo tecnico da attendere prima di fare richiesta per il divorzio? Perché se uno si separa deve subito rimettersi in gioco, ma se vedovo no? Avete mai visto i film "Harry ti presento Sally", "Se scappi ti sposo?", "notte pazza a Las Vegas"? Ci avete fatto caso che soldi e decidere cosa è di chi è sempre complicato? Gli amici in comune non sanno cosa dire e come muoversi? Stessa cosa dopo che una storia finisce e non vuoi frequentare i locali e i posti, ma poi perché se uno li frequentava prima da single, lo ha fatto in coppia perché non può farlo anche ora? Perché si dà per scontato che non si possa mantenere un rapporto cordiale? 

Dopo che una storia finisce, quanto tempo ci vuole per rimettersi in gioco? C'è chi usa la tecnica chiodo schiaccia chiodo, chi decide di prendersi un tot, chi decide di non farlo e sapete una cosa? Le scelte sono tutte corrette. Anzi credo che prenderò in prestito la frase di Richard Gere:“Io garantisco che per noi ci saranno tempi duri. Garantisco che ad un certo punto uno di due o tutti e due alla fine vorrà farla finita, ma garantisco anche che se non ti chiedo di essere mio/a, lo rimpiangerò per tutta la mia vita perché sento nel mio cuore che sei l’unico/a per me.” seguita dalla frase finale di Gigi "la verità è che non gli piaci abbastanza"[mentre cresciamo ci insegnano tante cose: se un ragazzo ti dà un pugno gli piaci; non tagliarti i capelli da sola; un bel giorno incontrerai un uomo meraviglioso e per te ci sarà il lieto fine. Ogni film che vediamo, ogni storia che ci viene raccontata, ci scongiura di aspettare questo: la svolta del terzo atto, la dichiarazione d’amore inaspettata, l’eccezione che conferma la regola. Ma a volte siamo così concentrate sulla ricerca del lieto fine che non riusciamo a interpretare i segnali, a riconoscere chi ci vuole da chi non ci vuole, chi resterà da chi andrà via. E forse nel lieto fine non è compreso un uomo meraviglioso… Forse sei tu, da sola, a rimettere insieme i pezzi, a ricominciare, per liberarti nella speranza che arrivi qualcosa di meglio nel futuro. Forse il lieto fine è solo andare avanti. O forse il lieto fine è questo: sapere che nonostante le telefonate non ricevute e il cuore infranto, nonostante tutte le figuracce e i segnali male interpretati, nonostante i pianti e gli imbarazzi, non hai mai e poi mai perso la speranza!].

Ti è piaciuto il libro? Quando non ho simpatia a prima lettura, ho difficoltà nel proseguire la lettura, ma poi quando ho trovato il punto di osservazione giusto per me, lo ho terminato in poco tempo, pensando che certe situazioni fossero assurde ma assolutamente reali e possibili. Ho avuto pensieri contrastanti, soprattutto sulla protagonista e le relazioni con se stessa/gli altri/il lavoro e  resta troppo superficiale, almeno secondo me.

Lo consiglieresti? Sì tutto sommato mi sento di consigliarlo, magari non è stato illuminante per me, ma sarà perfetto per qualcun'altra.

Lo terrai? Dopo averlo terminato ho pensato seriamente se tenerlo oppure no, mi sono chiesta se avessi voglia di rileggerlo e sono stata onesta con me stessa, non è un libro che ho voglia di rileggere. Quindi lo ho messo in vendita su Vinted (anzi lo ho ho già venduto :P)

Voto libro: 7,5


Commenti

  1. A volte il lieto fine signiguca semplicemente andare avanti... mi piace molto questa tua considerazione, mi piace tanto che la userò come motto nella vita. E poi c'è gente che si chiede a cosa possa servire leggere i blog, semplice, nessuno ha tutte le risposte e spesso e meglio imparare dagli altri che sulla propria pelle.
    Il libro non mi ha lasciato una chi sa che impressione ma il modo in cui tu hai valutato i concetti decisamente si!

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    1. Vorrei dire che emia ma è la frase finale di Gigi nel film La verità è che non gli piaci abbastanza, ma sentiti libera di attribuita a me e usarla😜....Il libro è carino con riserva, ma son certa che sarà da 10 per qualcun'altra.

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