PARLIAMO DI SOLDI SENZA VERGOGNA

Nonostante abbia una  mente aperta (almeno così credo e così mi dicono i miei amici), non riesco a capire come uno si vergogni di parlare di soldi ma, non abbia problemi a sbandierare la propria vita sessuale. Ora non dico che uno debba raccontare come spende centesimo dopo centesimo, come mi da fastidio chi ostenta la vita sessuale, mi infastidisce quelli che ostentano tutto ciò che si sono comprati, conosco gente che spende centinai di euro su articoli da gioco/collezione, fa spese enormi e poi butta una buona percentuale per aver superato "da consumarsi preferibilmente entro".. ma poi dice che no arriva a fine mese. C'è chi non dice nulla, ma per vergogna....onestamente secondo me non ci si deve vergognare se non si appartiene ad un determinato status....

Quando ho letto l'editoriale di Donna Moderna in cui si dice che una donna su tre non ha un conto in banca, ho storto la bocca ma non mi è sembrato così strano. Ho già detto di essere cresciuta in una famiglia mono reddito ma le decisioni sono sempre state prese insieme...ma quant'è non solo non hanno aiuto, ma vengono criticate per ogni singola spesa? Oltre a ciò qualcuno mi spiega perché alle donne si chiede se vogliono figli e ai maschi no? 

Perché se lavorano entrambi deve essere solo lui ad occuparsi delle finanze? Perché se la famiglia cresce è lei che deve lasciare il posto di lavoro o scegliere il part-time? 

Oltre l'editoriale c'è un bellissimo articolo con libri proprio sull'argomento e credo che la frase "È negli estratti conto che trovi le storie della gente"

è una delle frasi più vere che ho letto fino ad ora. Così sono andata a guardare le spese che risultano sull'estratto conto  del mese: rata auto mensile, spesa per umani(settimanale) e animali[mensile/bisettimanale (generalmente la faccio al Lidl, ma mi sono concessa anche una spesa da NaturaSì)], benzina, shopping online (precisamente libri), bollette (spese essenziali) poi guardando il quaderno delle spese dove segno tutto direi che ho fatto diverse colazioni al bar. Ora sono diventata più brava nella gestione delle finanze, almeno rispetto a dieci anni fa, ma mi  sono imposta molte cose, potendo sempre scegliere. Non spendo per cose assurde, ma se non posso permettermi qualcosa perché preferisco pagare bollette lo dico "guarda da data x a data y non posso poi ci mettiamo 'accordo. Adesso una cosa che faccio oltre a piccoli regalini  per  lo spirito per essermi mantenuta ai soli omicidi mentali è concedermi qualcosa di mangereccio. Tipo all'ultimo accredito ho preso e sono andata ad ordinare delle pizze d'asporto. 

Fino a fine aprile mi sono imposta di non comprare altri libri cartacei e sfruttare Prime Reading per leggere, ma ecco una lista di titoli adatti a piccoli e grandi...io fino   a fine  aprile mi sono imposta di non comprare libri, ma se gli  autori/editori me ne vogliono  spedire una copia in omaggio giuro che non mi  offendo mica!!!

Dopo un servizio sulla Rai in cui si parla di povertà diffusa, posso dire che il fatto di poter scegliere cosa, come e quando acquistare è una ricchezza intrinseca. Il fatto che mi sia imposta un periodo di blocco per lo shopping per determinate cose, non è per tutti, io faccio la lista della spesa e in negozio aggiungo sfizi, ho voglia di comprarmi una maglia? Lo faccio...ma molti questa scelta non la hanno o non gli viene permesso.

E' vero che nessuno nasce imparato, anzi   siamo un costante "lavoro in corso", ma per lo stato non rientro tra i poveri e non mi ci sento , perchè ho la possibilità di scelta e questa è una fortuna impagabile. Almeno secondo me.

E voi che rapporto avete con i soldi? Ne parlate o Vi vergognate? Cosa si può fare per togliere l'imbarazzo nel parlare di soldi?