PRIME READING BOOK REVIEW: SMETTERE DI MANGIARE TROPPO. STORIE DI CHI HA IMPARATO A VIAGGIARE LEGGERO

Nella mia famiglia c'è chi deve stare attento al cibo (la  maggioranza) e chi non deve  saltare un  pasto altrimenti perde subito peso.  Ovviamente ho preso parte alla maggioranza, ma io ero in fila per l'autoironia. Questione di priorità 🤣

Hai mai aperto il frigo o la dispensa qualche volta di troppo?
Hai mai detto “dovrei allenarmi, ma…”?
Ti è successo di stare a dieta, dimagrire, finire la dieta, ingrassare di nuovo… e volere disperatamente scendere da questa giostra?

Qui sei in buona compagnia!

“Ho calcolato che in tutto, nel corso della mia vita, ho perso e riacquistato oltre 100 chili, e visto che il mio peso normale è circa la metà di 100, è come se mi fossi persa del tutto per almeno due volte. Non sono affatto evanescente, ma così mi sentivo: persa ed esausta, incapace di trovare un’àncora per fermarmi in questo eterno fluttuare insoddisfatta” Elena

“Se ho finito il latte, che cosa ci faccio nella corsia del gelato? E se compro il gelato, vuoi che prima o poi non lo mangi? Le nostre abitudini non sono prigioni eterne: “sono abituato a comprare il gelato” è qualcosa che si può cambiare se si decide di farlo. Che tra l’altro io non ho niente contro il gelato, anzi, lo adoro: ma lo compro quando decido io, non perché ci passo davanti” Antonello

“Uno dei momenti più epici per me è stata la mia prima trazione, perché mi ha dato finalmente la sensazione di “tirarmi su” da sola, con la forza delle mie braccia e delle mie spalle, di essermi riconnessa con la mia parte più autentica, quella che sta bene e si muove con la spontaneità di un bambino” Aletta

Alessandra, Antonello e Elena raccontano con amore e sincerità la storia vera di come hanno fatto a uscire dalla palude delle diete e della sedentarietà.
Claudia, la psicoterapeuta, ti aiuta a capire come puoi farcela anche tu.

“Smettere di mangiare troppo” è un libro profondo, ironico e, soprattutto, utilissimo.
Se anche tu hai esperienza di un difficile rapporto con il cibo e con il tuo corpo, leggere le storie di chi non solo ci è passato, ma ce l’ha fatta, può essere di ispirazione e di aiuto.
La psicoterapeuta interviene “in punta di piedi” a spiegare come ogni tappa del percorso narrato da Elena, Aletta e Antonello sia in realtà parte di un processo di cambiamento che ciascuno di noi può realizzare, imparando ad ascoltare i propri bisogni e a smontare convinzioni negative magari costruite negli anni.

Claudia Abbrugiati è psicologa e psicoterapeuta cognitivista e sessuologa clinica, specializzata in terapia EMDR, in Mindfulness clinica e nel trattamento post traumatico. Ha prestato servizio presso missioni internazionali ed ha collaborato con la Psicologia Territoriale della sua città nell'Area Minori. Da oltre dieci anni, nel suo studio di Torino, aiuta bambini, adolescenti e adulti a ritrovare serenità ed equilibrio nelle loro vite.

Roberta Guzzardi, anche lei psicoterapeuta oltre che disegnatrice, nota su Instagram come @rob_art_illustrazioni, ha illustrato il libro mostrando come la mente umana possa agire straordinariamente per aiutarci a sentirci meglio, imparando a viaggiare leggeri.

Però posso dire che con le diete ho diverse storie e solo da pochi anni ho fatto pace con tutte le mie curve, certo spero sempre di svegliarmi con un metabolismo veloce, ma niente, però l'autoironia è sempre ben salda 😊

Ho scelto questo libro dal catalogo prime Reading per la copertina e perché all'interno ci sono 3 percorsi differenti ma vere e ognuno per un motivo o per un altro ci si può immedesimare facilmente.

Voglio raccontarti un po' delle mie esperienze di dieta, ho iniziato in quinta elementare tramite una dottoressa omeopatica che mi diede il compito di scrivere il mio primo diario alimentare e visto che trattenevo molto i liquidi, una tisana che serviva a fare pipì... altro che Rocchetta 😅. Poi le medie non sono state un bel periodo, sia per una prof non gentile, sia perché mi sono ritrovata unica donna in classe, però mi è servito per fortificare il carattere. In seconda e terza media facevo pattinaggio quindi avevo un fisico morbido ma con le curve sode. Poi sono arrivate le superiori, le mode, il McDonald's e le compagne magrissime, quindi pensi di essere sbagliata e ho provato Herbalife, si la perdita c'è stata ma poi una volta smesso ho lentamente ripreso i chili persi. Poi mi sono iscritta in palestra ma, non ho cambiato nulla della mia alimentazione, così le curve diventano più morbide e in quinto superiore mia madre mi ha portato da un nutrizionista  dalla quale erano andate altre persone della famiglia, che mi detto "che mi limito già da me perchè conoscendo i miei parenti potrei raggiungere pesi molto elevati"" e che mi ha dato una dieta proteica e delle pasticche. La perdita di peso c'è stata ma l'alimentazione completamente proteica mi ha portato a non andare al bagno e quindi al secondo mese oltre alle pasticche per il peso mi ha prescritto le pasticche per la cacca, va detto... però smesse le pasticche ecco che lentamente si torna al punto di partenza. Nei miei 23 anni facevo  servizio civile, ma se la mattina  era occupata, il  pomeriggio lo avevo a disposizione e visto che  mi ero iscritta in palestra, passavo   ore lì dentro  e mangiavo  pochissimo, frutta quasi  nulla, è stato il mio periodo  più magro, ma al termine del contratto di lavoro e dell'abbonamento la pigrizia  ha avuto la meglio. Poi niente ho cercato di trovare il mio peso naturale, l'ago della bilancia può andare su/giù di un paio di chili ma si mantiene lì....così complice la pubblicità della Tisanoreica ho deciso di provare e devo dire che i chili si perdono e si alleggerisce lo stipendio, infatti avevo mandato mamma a chiedere informazioni e le è stato detto che proprio per l'impegno economico non era una dieta per tutti,ma anche qui una volta che ho terminato il percorso con lentezza ho ripreso un po' di peso. Succede che fai una dieta, ti privi di determinati cibi e perdi peso, arrivati al traguardo è facile ricadere nelle vecchie abitudini pensando " tanto per una volta", "ora non ingrasso" e altre bugie che diciamo a noi stessi.

Da quando ho scelto di avere un'alimentazione prettamente vegetariana, cerco di avere una dieta varia, sana ed equilibrata e cerco di fare movimento. Certo odio correre, ma camminare mi piace e così faccio... cerco di non negarmi nulla e posso dire che è qualche anno che il mio peso è stabile e non ho nessun problema al bagno, vuol dire tanto. Ma dopo l'ultima seduta di shopping credo che devo fare un meal Plan ancora più sano e devo fare esercizio in più...questo perché l'ultima volta in cui ho fatto shopping fisicamente  in negozio, ho dovuto prendere una taglia di pantalone in più rispetto all'ultima volta. Certo sono andata con lo stomaco gonfio, da capire se perché dovevo fare la cacca oppure per altro....anche se ho notato che dei pantaloni vecchi mi vanno ancora benissimo, che i negozi li facciano più piccoli? Dopo essermi posta il quesito, sono andata  in  camera  ho  preso l'ultimo paio di jeans taglia48 e il precedente taglia 46...il punto vita è praticamente identico!!! Comunque ho deciso di avere un'alimentazione un pochino più sana cercando di limitare il dolce alla colazione e senza evitare cene con gli amici, al massimo posso portare la schiscetta 

Ti è piaciuto il libro? Si perchè ci sono  consigli professionali senza imposizioni e perchè le tre  esperienze permettono a tutti di potersi immedesimare

Lo consiglieresti? Sì, soprattutto a quei genitori che dicono cose poco carine, che vengono riportate dai figli. Così come  quelli che  dicono "ma non dimagrirò mai", no è semplicemente che ancora non hai trovato la molla giusta che  arriverà in un determinato  momento e lo capirai

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Voto libro:8,5

Commenti

  1. Diciamo che il cibo spesso è un meccanismo di compensazione il problema è non sempre ce ne rendiamo conto.
    Quando ero ragazza un giorno mia nonna con nonchalance mi chiese: “Fija, che c’hai?”.
    Al mio “Nulla nonna, perché?”
    “Quarcosa ce l’hai da ave’ : oggi c’hai la febbre magnarella!
    Che t’è capitato?”
    Mi sono resa conto che ero sul divano e avevo svuotato mezzo secchio di salatini.
    Sono passati 30 anni ma la sua battuta mi aiuta a riconoscere l’arrivo della “febbre magnarella”.
    A volte bastano 5 minuti di respirazione, un po’ di musica o una passeggiata per allontanarla ma a volte bisogna anche lasciarle spazio ma consapevolmente: una ciotolina di patatine o due fette di salame per sfogare la frustrazione del momento.
    Per il discorso peso sono dell’idea che i chili vanno e vengono, non credo nelle diete drastiche perché poco salutari e poco sostenibili a lungo termine. In più rischi di riprendere i chili appena ti fermi.
    Ho tante amiche che vanno da anni dal nutrizionista ma per me lo ritengo poco utile perché so benissimo cosa dovrei mangiare per rimanere nel mio peso.
    Semmai ci si dovrebbe concentrare sui meccanismi che ci portano ad abbuffarci…
    Poi la parola dieta mette ansia alla maggior parte delle persone e scatena il meccanismo di autopremiarsi con il pasto libero settimanale per essere stata brava durante la settimana.
    Per come la vedo io dovremmo imparare a mangiare bene ogni giorno, semmai riducendo progressivamente le dosi.

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    1. Chi come me ingrassa solo guardando il cibo, sa cosa dovrebbe mangiare e cosano. Dopo anni ho accettato il fatto che sia stata dotata di fisico morbido, ma cerco di mantenerlo sano con l'esercizio e una buona alimentazione, il fatto che la bilancia sia sempre su un determinato peso cista. Ecco i motivi sono un buon inizio ed è su questo che si basa il libro, il fatto che ci siano anche tre storie con meccanismi di ingrasso, molle e risultati aiuta....Ogni persona p diversa e ciò che può andare bene per una non va bene per un altra....Ultimamente se ho fame nervosa lo capisco e prima bevo e poi mi occupo di altre cose, se la fame continuo ho i miei snack sani in ufficio(frutta, purea di frutta, yogurt, frutta secca, crackers e biscotti per i giorni del ciclo), come trovo sia sbagliata una tabella standard per tutti. Con gli anni ho capito che è meglio variare e concedersi qualche coccola a livello di cibo ma fare esercizio

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  2. Oddio ma in quinta elementare già dare una dieta ad una bimba che sta crescendo non è sbagliato??? Tra l'altro, da come hai descritto la tua storia, mi pare che te lo abbiano proprio inculcato nella testa il problema del peso!
    Cioè, sia chiaro, se un bimbo è in sovrappeso grave è ovvio che va seguito, però se è solo un pò cicciottello non mi pare un gran problema: a quell'età si cresce, ci si muove tanto, quei kg in più molto probabilmente se ne andranno via da soli.
    Mi dispiace proprio tanto sapere che per te il peso sia stata una tale croce fin da così piccola: io credevo che il problema fosse emerso tipo alla fine del liceo, come capita a molte ragazze, ma certo che far pesare una cosa del genere ad una bimba è proprio ingiusto (sulla prof poco gentile non mi esprimo proprio perchè una così non dovrebbe proprio lavorare a contatto cone altre persone, grandi o pccole che siano)!
    E ti credo che ti è venuta la fame nervosa, in pratica te l'hanno inculcata a forza!
    Secondo me dovresti cercare solo di trovare un equilibro tra alimentazione e movimento: mangia sano solo quando hai davvero fame e quello che è sufficiente per saziarti e trova un'attività che fai volentieri che ti permetta di sfogare lo stress e vedrai che le cose pian piano si sistemeranno da sole!
    Baci!
    S
    https://s-fashion-avenue.blogspot.com

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    1. A quarant'anni, vabbè sono ancora 39, ho fatto pace con le mie curve ma faccio parte di quelle persone che ingrassano solo a guardare il cibo, quindi cerco di avere una dieta sana. Ma tra metabolismo veloce e autoironia, ovviamente ero in fila per la seconda. In quinta elementare è stato il primo avvicinamento a una dieta sana, cioè la dottoressa mi faceva scrivere il diario sia per capire cosa rivedere ma soprattutto le sensazioni le sensazioni....ma poi il mio peso maggiore è stato alle superiori. Orun'alimentazione prettamente vegetariana, mi concedo la colazione dolce e cerco di fare movimento... questo è un bel libro perché porta tre storie di rinascita. So che non sarò mai come Kate moss ma non intendo diventare la prossima paziente di "vite al limite", quindi cerco di essere la versione migliore di me 😅
      PS: sulla prof stendiamo un velo pietoso

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