BOOK REVIEW: UN CHILO ALLA VOLTA. VIAGGIO DI ANDATA E RITORNO DALLA PRIGIONE DELL'OBESITA'

 Credo che questo sarà uno dei post più personali, anche se sto scrivendo la recensione di un libro. Sono andata in libreria mentre mia madre si faceva la piega dal parrucchiere e appena ho visto il libro ne sono stata attratta, ho poi letto la trama e niente lo ho sentito affine. Vuoi o non vuoi io sono una che cerca di limitare il peso, nonostante ingrassi solo guardando il cibo, ho una serie di diete fatte con successo e anche chili ripresi con altrettanto successo. Da adolescente o meglio quando ero adolescente diciamo che fare shopping non era per niente una bella esperienza, O eri magra come uno stecchino , tipo KAte Moss o non c'era nulla per te se non dei sacchi neri informi. Che il nero vada sempre bene siamo d'accordo, sui sacchi informi avrei qualcosa da dire.

In famiglia ci sono quelli che ingrassano e quindi devono stare sempre attenti e quelli coome la cugina di papà che non solo non ingrassano, ma se saltano un pasto perdono peso. Mi ricordo ancora quando feci una dieta molto ferrea e persi peso, ma il dottore che conosceva anche altri membri della famiglia disse che potevo raggiungere livelli molto alti, a ripensarci oggi credo volesse dire che senza prestare attenzione e senza limitarmi potevo essere una nuova cliente del Dottor Nowzardan. Non ho raggiunto certi pesi, ma so cosa significa avere il fiatone dopo una rampa di scale a cui non sei più abituata, non ho mai raggiunto fasi in cui ingurgitavo e poi vomitavo, al massimo non mangiavo il pasto dopo in quanto pienissima da ciò che avevo mangiato prima. Non so se ha senso, ma spero di sì.

Da parte di mamma e papà ci sono obesità importanti, ma non tutti. Mia nonna materna mangiava poche cose, non era magra ma nemmeno obesa, diciamo normale. Mia madre giusta, lei dice che dovrebbe dimagrire un po' ma ai dolcetti non resiste e avrebbe problemi con la dieta. Se andiamo dagli zii passiamo da normopeso ad obesità decisamente importanti. Io e mio fratello tendiamo ad ingrassare facilmente, quindi per evitare di diventare obesi patologici cerchiamo di avere un'alimentazione sana e cerchiamo di muoverci un po' di più. Lui in questo è più bravo di me. 

Sappiatelo i bambini possono essere molto cattivi, mi ricordo che mi dicevano "palla di lardo" perchè ero molto più tonda rispetto alle altre, ma sono sempre stata convinta (e lo sono tutt'ora) che spesso i bambini riportano esattamente quello che sentono in casa. Ho fatto molti sport, non me ne fregava nulla del livello agonistico, ma a ritmica ero la più cicciottina, poi anche a nuoto, ma ero ( e lo sono tutt'ora) bravissima con lo stile libero, poi alle medie pattinaggio e infine alle superiori la palestra, che serviva solo per mangiare le patatine dopo l'allenamento. Però la loro cattiveria ha aiutato la costruzione del mio carattere e della mia autoironia, poi certi giorni non voglio vedermi neanche in cartolina, ma credo di essere assolutamente normale.

Vedete una cosa comune a molti che hanno un rapporto conflittuale con il cibo è: faccio la dieta, mi impegno e sono rigorosa, perdo i chili e poi mi convinco di non ingrassare più peccato che non sia così. La stessa trasmissione Vite Al Limite porta la dicitura che se uno non cambia realmente vita e abitudini riguardanti il cibo il successo è inferiore del 5% sul lungo termine. 

Conosco persone che hanno fatto o meglio hanno provato ad inserire il palloncino, ma non è servito a nulla. Altri hanno fatto l'operazione di chirurgia bariatrica, ma non lo ammettono per paura. E' vero che la società giudica, ci dice di essere fieri di noi stessi, eppure è la prima ad essere pronta a puntarti contro un dito se non rientri in determinati standard. Una frase mi ha colpito e mi sono trovata d'accordo "SE VUOI PUOI". E' una vita che vorrei svegliarmi ereditiera e con un conto a sei zeri, ma niente, stessa cosa mi piacerebbe mangiare senza ingrassare ma niente. Se avete visto almeno un episodio di Vite al Limite sapete che i protagonisti si rendono contro che il cibo è il loro nemico, ma è anche la loro cura. Poi tutti a dire di mangiare sano ma se un cheeseburger da Mc Donalds mi costa 1 euro e una macedonia 7, è normale che la scelta ricada sul primo, che poi ti dà soddisfazione iniziale, ma tempo un'ora e devi di nuovo riempire lo stomaco. Se non mi credete vi consiglio di guardare il documentario Supersize me. L'altro giorno ho preso un caffè dal distributore automatico ed accanto a quello del caffè c'era quello degli snack. Oh ci fosse stata una scelta sana! Niente solo patatine, cioccolate, bibite gasate, ma di frutta e altri snack considerati sani neanche l'ombra (escludendo l'acqua),  snack sani no e distributore con birre sì, boh, sarà marketing, per non cadere in tentazione ogni lunedì mi preparo la borsa portapranzo con gli snack per la settimana. Generalmente opto per yogurt e frutta, ogni tanto qualche barretta dolce. E' vero se vuoi puoi, ma per potere devi mettercela tutta e farti un culo mazzo tanto. 

Vabbè io non mangio carne, ma non mangiare carne non vuol dire pesare poco, se sono morbida vuol dire che mangio. Confesso che oltre al cibo ingrasso con l'ansia, il primo anno di lavoro in autoscuola ho messo su peso per l'ansia e, anche perchè il lavoro è sedentario, quindi mi muovevo poco. Non credo di rientrare nei parametri per la chirugia bariatrica, ma non sono mai stata contraria. Nella mia avventura con le diete posso dirvi che quella del dietologo ha funzionato perchè era la dieta super proteica accompagnata con delle pasticche, poi nel 2007 facevo il servizio civile e la mattina lavoravo, il pomeriggio passavo ore in palestra e mangiavo pochissimo, ovviamente smessa la palestra e aumentato il cibo la bilancia è risalita, poi ho provato la Tisanoreica e qualcosa si è smosso, ma poi non mangiando più carne trovare un bilanciamento di tutto, sono sempre a leggere e informarmi, ho provato Melarossa e lì ho ripreso anche a camminare, perchè è vero che sto seduta gran parte della giornata, ma cerco di muovermi, ho anche scaricato un paio di app che contano i passi giornalieri e danno diritto a ottimi sconti.  Ma faccio parte di quelle che ingrassano con poco e devono essere sempre attente, ma se ce l'ho fatta anni fa, perchè non potrei trovare o meglio ritrovare il mio peso forma ora? So che una perdita costante è la cosa migliore, in quanto si riesce a mantenere sulla lunga via, quindi non mi aspetto miracoli,a cerco semplicemente di essere la versione migliore di me stessa e se poi un giorno dovessi ricorrere alla chirurgia bariatrica non la vedrei come una sconfitta.

Al momento sono una 46, quindi riesco a trovare abiti nei negozi e anche online, mi stresso, cioè se vado in negozio punto quello che mi serve, prendo, pago ed esco. Cosa decisamente diversa per la libreria, potrei passarci ore senza rendermene conto. Ma come Irene mi è capitato di entrare in un negozio da adolescente ed essere guardata da capo a piedi e sentirmi dire che non c'era nulla per me. Ma poi certe commesse mangiano pane e cattiveria a colazione? Un po' di tempo fa ero in un negozio che vende scarpe e accessori, è entrata una signora, a mio parere assolutamente normopeso, magari con un seno molto abbondante. Ha chiesto alla commessa il reparto abiti da cerimonia e ce ne erano di carinissimi, ma anche alcuni decisamente brutti. La signora li ha guardati e ha chiesto alla commessa taglie più grandi e la commessa pareva pure mortificata nel doverle rispondere che adesso i modelli li fanno piccoli e spesso ha difficoltà anche lei a trovare capi adatti. Non voleva, almeno mi auguro, ma praticamente il sottotesto è stato "se ho difficoltà io figuriamoci tu". Magari  l'ho letta male io. 

Ho la fortuna di avere le curve, ma una distribuzione equa su tutto il corpo,  non ho tipo spalle piccole e fianchi larghi, sono para, quindi fortunatamente ingrasso e dimagrisco in maniera uniforme. Ma sai quante volte mi sono sentita dire "hai un bel viso, peccato il corpo", per poi dirmi "hai troppo carattere" (che ancora non ho cpaito perchè considerato un diffetto, ci ho messo una vita a costruirlo e me lo tengo ben stretto) invece di dirmi che il lato estetico non era di loro gradimento. Ma un ragazzo mi disse proprio "guarda caratterialmente non hai problemi, ma sei molto sovrappeso secondo i miei standard". Sarà stata l'onesta ma è uno dei pochi con cui ho ancora un buon rapporto.

Hai fasi di negazione e di accettazione, ma poi ecco ti svegli esci e ti ritrovi con Jennifer Lopz in intimo e vorresti essere invisibile...Però una volta ho letto una sua intervista in cui dice di fare molto sport e stare attenta, ci sono film in cui si vede che è un po' più piena, Sempre bella, perchè certe la sensualità ce l'hanno innata, però mettiamo che un giorno un po' no e diciamo che il cartellone non migliora. Oh siamo umani mica robot senza sentimenti.

Con questo non dico che tutte le persone grasse siano infelici, alcune sono veramente felici delle loro curve, altri no ma fanno finta si si, dicamo che ci ho messo anni a far pace con il mio corpo, ma ora cerco a) di non superare certi limiti e b) cerco comunque d i muovermi di più per evitare problemi di salute, ammetto di non avere molta simpatia per i dottori...Ma nonostante abbia fatto pace con le mie curve, diciamo che cerco di mantenerle sane e diventare la versione migliore di me, senza punirmi se un giorno mangio un dolcetto in più, vuol dire che camminerò di più. Ecco a me camminata con le cuffie ascoltando musica e lettura mi stanno aiutando nel percorso di accettarmi come sono, ovvero una umana imperfetta che può migliorare. Certo se inventassero una pizza dimagrante non mi dispiacerebbe.


Più di un intimo memoir, non solo una storia di rinascita: una voce che sovverte la body positivity per come ce la siamo raccontata, ripercorre come si finisce imprigionati e ci si libera dal cibo e dal grasso, riscatta dal body shaming. Commuove e fa tornare a brillare.

«Irene racconta con delicatezza come è riuscita a vincere gli stereotipi, rimanendo fedele a se stessa e alla sua idea di felicità, che è passata anche dal riappropriarsi del suo corpo.» - Giovanna Botteri


"Io all’inferno ci sono stata e ne conosco anche il peso specifico. Quarantadue. Quarantadue erano i chili di troppo che mi imprigionavano nel corpo e nell’anima. A volte li sento ancora addosso. Come quegli sguardi, un misto tra il disgusto e la compassione, “oh poverina, e pensare che ha un viso così bello, se solo non fosse così grassa!”. Sì, ero quella bella di faccia. Il resto era tutto troppo. Vi siete mai guardate allo specchio senza riconoscervi? Io l’ho fatto per tanto, tantissimo tempo. Forse troppo. Avete mai sentito il respiro cedere, mentre il desiderio di cibo cresceva? Io lo sapevo: non ero il mio peso, ma lo sono stata a lungo. Io non ero curvy, ero grassa, eppure odiavo quella parola. Che in realtà, se uno si accetta, non fatica a riconoscerlo: dopo tutto, è la descrizione di un corpo, come esiste il magro, così il grasso. E allora perché io non volevo sentirmelo dire? Io non mangiavo per fame. Né mangiavo per noia. Mangiavo dolore. Volevo soffocare il pianto con il cibo. Volevo vincere la guerra e alla fine ho perso me stessa. E sono scesa all’inferno. L’inferno dell’obesità. Ma la fine non era la fine. Era l’inizio della mia seconda vita. Prefazione di Giovanna Botteri.

Non capisco come puoi definire la chirurgia una strada facile. Secondo me la scegli perchè capisci che realmente per te è l'unica soluzione.

Ti è piaciuto il libro? Piaciuto è dire poco, lo ho letteralmente adorato e divorato (non me lo sono mangiato, ma mi sono sforzata per non terminarlo nel giro di poche ore). Chi ha fatto diete e deve stare attenta al peso ci si ritrova, ma anche chi problemi di peso non li ha ma un rapporto conflittuale con il cibo sì. E' tanto facile giudicare, guardando dall'esterno senza sapere nulla.

Lo consiglieresti? Lo sto consigliando a tutti i miei amici. Puoi dire "si vabbè ma te lo consigli perchè hai bisogno di dimagrire e vi do una notizia i chili in più si possono perdere, la stupidità la vedo dura. Comunque se hai amici perennemente in uno stadio conflittuale e te da magro/a non riesci a comprendere fino in fondo leggilo. E' vero questa è la storia di Irene, ma magari può essere anche quella di qualcuno a te vicino e può aiutarti a capire cosa fare e cosa non fare. Aiuterà tutti a capire come stare vicino senza giudicare, anche se stessi. Almeno io lo ho letto così

Lo terrai? Assolutamente sì

Voto libro: 10

Commenti

  1. Il passaggio dalla terza media al primo superiore mi ha portato la bellezza di 10kili in più... Mi sono resa conto quando ho fatto le solite scale di casa e mi è venuto il fiatone e che i vestiti tiravano.
    Da allora il mio peso è stato sempre quello, kilo più kilo meno.
    Una buona percentuale è genetica, anche se da parte di papà c'è tendenza ad ingrassare, la rimanenza è ansia, a volte la sento proprio che mi mangia e non è una bella sensazione.

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    1. Tutta colpa dell'ansia, secondo me stai bene, poi senti basta fare pace con i nostri corpi e goderci quel dolce, magari facciamo una passeggiata in più domani

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