BOOK REVIEW: A TAVOLA CON JANE AUSTEN

Come Virginia Woolf, la Austen o la ami o la odi. Non so perchè i grigi non vegano mai presi in considerazione. Sarà che io sono un'amante delle sfumature. Questo libro lo ho visto consigliato tra vari titoli di novembre e dicembre, ho provato a cercare in rete qualcosa in più perchè ho pensato che se le ricette erano tutte a base di carne, io da vegetariana non avrei potuto trovare molti spunti. Poi complici l'ultimo giro di acquisti in libreria, lo ho trovato insieme ad altri libri di cucina, solo che ra chiuso, ho guardato sia un libro dalla copertina nera, ma il nero fa sempre chic, anche in cucina e altri e mi sono detta "vabbè proviamo". La grafica la trovo molto simile a quella dei libri di Naturalmente goloso (the forest Feast), ma una volta a casa lo ho aperto e sono rimasta soddisfatta.

"A tavola con Jane Austen" è il libro giusto per chi ama i romanzi della grande scrittrice britannica, la sua raffinata arguzia e i suoi personaggi immersi nella quieta quotidianità della campagna inglese. I personaggi dei romanzi di Jane Austen appartengono alla nobiltà inglese benestante e agiata e, anche quando si trovano in circostanze difficili, passano gran parte del loro tempo a socializzare e, di conseguenza, a mangiare e bere. Accanto al girotondo quotidiano di colazioni, tè e cene di famiglia si trova descritta una profusione di pasti e cene più formali e persino idilliaci picnic estivi. Il cibo di cui leggiamo nelle pagine di Jane Austen riflette quello ricco e pesante che consumava di solito la nobiltà terriera dell'epoca. Gli ingredienti erano quasi tutti locali e di stagione, alcuni prodotti provenivano da una tenuta vicina o da un orto attiguo. Comparivano anche alimenti più esotici come lo zucchero, il caffè, il tè, il cioccolato e le spezie, nonché i frutti tropicali, come l'ananas, che venivano importati dalle colonie britanniche in forte espansione. Spesso le portate erano ricche e stravaganti per una mera questione di status: l'ostentazione della ricchezza e la dimostrazione di avere "buon gusto" erano ritenuti importanti almeno quanto il cibo. È per analizzare questo tipo di società e per evidenziare le debolezze dei suoi personaggi che Jane Austen usava spesso il cibo nei suoi romanzi. Tuttavia, i pasti e gli ingredienti sono raramente descritti in modo sensuale: non era una persona particolarmente golosa o interessata al cibo, era piuttosto realista e descriveva i piatti in modo concreto, caricandoli a volte di significati simbolici, ironici o umoristici.

Ci sono ricette con la carne, ma le posso gestire e ho preso spunto per alcune idee regalo home made. Mi piace la grafica dei disegni interni, delle foto e le note sopra le ricette. Ho trovato anche alcune ricette da fare in questa stagione fredda, ma forse ancora più delle ricette mi sono piaciuti i racconti che le precedono.

Ti è piaciuto il libro? Molto, la grafica mi rimanda ad altri libri, sempre di cucina e le ricette sono varie e semplici.

Lo consiglieresti? Assolutamente sì

Lo terrai? Ho una bella collezione di libri di cucina, che servono a dare spunti culinari, ma sono anche belli da vedere.

Voto libro: 8,5

Commenti

  1. Io ADORO jane Austen (e pure Virgina Woolf, in generale la letteratura inglese è la mia preferita), credo di aver letto praticamente ogni suo romanzo!
    Sinceramente però a cosa mangiavano i personaggi dei suoi racconti non ci ho mai fatto molto caso, ma per lo più si tratta di thè, pic nic o cene, quindi mi sa che di carne comunque ce n'è poca in gro.
    Trovo comunque carino fare più caso ai cibi dell'epoca, non solo contestualizzerebbe meglio le storie ma magari sono anche cose buone! :)
    Baci!
    S
    https://s-fashion-avenue.blogspot.com

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    1. PErchè te hai buon gusto, ma molti le odiano entrambe. Ero indecisa sull'acquisto perchè se le ricette fossero state prevalentemente a base di carne (che non mangio), sarebbe stata una spesa inutile, invece ci sono ricette varie e storie sopra, insieme a grafiche che rendono il tutto molto interessante!!!

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  2. A dire la verità, leggendo Jane Austen, non mi sono soffermata molto ad analizzare le pietanze. Ricordo solo un personaggio che mangiava in modo insipido perché seguiva una dieta per problemi di salute e lo ricordo perché ai tempi pure io avevo problemi simili e avevo pensato di seguire la sua dieta. Certo, per noi oggi parlare del cioccolato, di cacao o frutti esotici può sembrare normale ma a quei tempi, erano cose rare, preziose, degne dei tavoli di aristocratici e persone ricche e perciò credo che ricordare come venivano apprezzati e considerati un tempo sarà molto utile per noi.

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    1. In generale nenahce io, eppure il libro mi ha fatto ripensare aq scene lette e viste nei film dedicati. C'è una ricetta del caffè che penso riproporrò insieme a dei dolci, zuppe e marmellate. C'è molt ameno carne di quanto pensassi ed è un bene!!!

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