BOOK REVIEW: UN PIZZICO DI JOY

Già i libri con me vincono facile, se poi il libro è di cucina, ultimamente mi attrae più di un romanzo e in questo caso il colpo di grazia me lo ha dato il titolo. Joy è il nome della mia gatta rossa, se la vedi pensi che è una cucciola di pochi mesi e invece ha già quattro anni...

lei è la mia Joy...non fate caso al casino sulla scrivania

Ma come al solito sto blaterando, veniamo al libro. Guardate questa foto...ho scelto di chiamarla Falso d'autore...

Se non ti dicessero che sono piatti vegani lo diresti? Secondo me no e questa è l'ennesima prova che non solo onnivori, vegetariani e vegani possono mangiare insieme, ma anche le stesse cose. Momento confessione: al momento ho un'alimentazione prova di carne ma fino a pochi anni fa il prosciutto crudo era in tavola un giorno sì e l'altro pure, ora non riuscirei ma se apri il frigo trovi affettato di tacchino e carne che sfrutto come premio per il mio zoo peloso. Penso che la gentilezza e il rispetto delle scelte diverse dalle nostre sia alla base. Già lo ho detto, ma apprezzo che molti influencer spieghino molte cose con la gentilezza. Secondo me dà più frutti rispetto alla dittatura...

Scopriremo che i confini della nostra tradizione non sono mai stati così ampi, morbidi, aperti.

Che il nostro viaggio abbia inizio! Da qui in poi parleremo solo di cucina tradizionale, quella delle nonne e dei nonni. Parleremo di tutti quei sapori di cui sentiamo la mancanza quando siamo lontani e che cerchiamo ogni volta che torniamo a casa.”La cucina vegetale può assumere tante forme e con questo libro Sarah intende dimostrarci che può essere anche in totale armonia con la nostra Storia. Una cucina (o forse sarebbe meglio dire una visione del mondo) che restituisca agli animali dignità, compassione e rispetto, ma nello stesso tempo non stravolga né rinneghi canoni antichi: che semplicemente li reinterpreti, e senza certo rinunciare al gusto.Per questo Sarah (che ama definirsi “la nonna vegana del futuro, quella che per chiederti se stai bene, ti dice: Vuoi un’altra polpetta?”) ha raccolto cinquanta ricette accessibili a chiunque, dettagliate per costo, difficoltà e tempo di esecuzione, tutte splendidamente fotografate. Il nostro viaggio comincerà con una parte dedicata all’autoproduzione di preparati di base (stracchino, pancetta, macinato…) e proseguirà tra Nord e Sud, tra una focaccina ligure e un frico friulano, tra un piatto di canederli e un involtino palermitano, passando per una caponata e una parmigiana di melanzane e concludendosi tra frittelle di mela e pepatelli molisani. Scopriremo che i confini della nostra tradizione non sono mai stati così ampi, morbidi, aperti.

Comunque la copertina la trovo bellissima, la grafica del libro anche e soprattutto, sarà che a quasi 40 anni ogni tanto voglio leggere senza occhiali e, non sempre i caratteri utilizzati nei libri lo permettono. In questo caso sì. Quindi voto la cosa in maniera super positiva...

Ti è piaciuto il libro? Assolutamente sì. le ricette sono la dimostrazione che molte ricette della tradizione sono buone anche senza l'utilizzo di carne & co. Onestamente sto decidendo da quale iniziare a copiare.

Lo consiglieresti? Si come molti libri di cucina vegana dà indicazioni pratiche su sostituzioni & co. In più molti si saranno sentiti chiedere "ma cosa mangi?", mi chiedo <<chissà perchè nell'immaginario colloettivo la persona vegana è triste e non mangia nulla>>, comunque già dalla copertina vedete un sorriso gentile e che ispira fiducia, insieme a una ricca selezione di ricette (mi è venuta voglia di parmigiana e sfincione alle 11,30:P). E' una fantastica idea regalo per se stessi, per l'amica/o che ama cucinare e per i parenti che non sanno cosa cucinare per voi.

Lo terrai? Bhe, ho una bella collezione di libri di cucina alla quale tengo.

Voto libro: 8,5