Dati alla mano, la nostra generazione dovrebbe essere felice. Abbiamo tutte le libertà del mondo, disponibilità economiche, intrattenimento gratuito & co, eppure ci troviamo depressi. I nostri antenati per andare in America hanno fatto viaggi in nave lunghissimi, i nonni di una mia amica ogni estate prendevano in affitto una casa in Abbruzzo, come altri avevano le ferie solo in Agosto e prenotavi in quel periodo la meta che potevi permettere e per la quale avevi cercato di risparmiare durante l'anno, tutto tramite agenzia. Eppure sembravamo felici.
Noi con voli low cost, classe super economy e qualche risparmio potremmo andare a New York anche una volta al mese. Con Prime Vide, Disney, Sky, Netflix e chi più ne ha più ne metta abbiamo intrattenimento sicuro e con glovo & co, possiamo ordinare il cibo e farcelo portare a casa (la mia casetta nel bosco è difficle da trovare per i corrieri così tendo farmi portare gli ordini in ufficio, ma la mia casa è il mio luogo di relax), accesso illimitato a internet, archivi, puoi studiare online e diventare uno scienziato o ingegnere o chiunque tu voglia e invece c'è una dispersione scolastica altissima e molti sognano di fare gli influencer (che poi non azzecchino un verbo è un'altra storia).
Onestamente quando leggo un libro, un articolo, guardo un film o una serie e mi lascio con delle domande e riflessioni, è bello. O almeno lo è per me.
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Personalmente faccio parte di quella generazione che ha vissuto senza e con internet,- vi ricordate il casino del collegamento modem 56k?-, quelli che si incontravano sotto casa senza mille mila messaggi su Whatsapp &co, citofonavi dicendo sono io, aspettavi Natale e Luglio per le schede con i minunti illimitati per i cellulari e potevi tenere solo pochi messaggi. Ora i messaggi e le offerte per gli smartphone sono illimitate, mandi un messaggio al tizio che ti interessa che lo legge (lo sai per le spunte blu), ma non ti risponde. Una volta potevi crogiolarti nel dubbio che il messaggio non fosse arrivato, ora sai che è stato deliberatamente ignorato. Siete mai capitati a tavola vicino ad un gruppo di adolescenti? Ultimamente a me è capitato di essere tra due tavoli, a destra 4 adolescenti e a sinistra 4 quarantenni, bene gli adolescenti hanno parlato e mangiato con un compagno attaccato al braccio, lo smartphone e gli occhi bassi sullo schermo, gli atri parlandosi guardandosi negli occhi. PErsonalmente preferisco il secondo sistema e se sono a cena fuori, capita che faccio una foto al piatto, ma cerco di tenere il telefono più possibile nella borsa godendomi la compagnia.
A pensarci bene questa è l'epoca del paradosso: abbiamo tutto, ma siamo felici di niente, eterni insoddisfatti. Ester Viola, che è l'autrice dell'articolo di Cosmopolitan spiega, in maniera pressapochista -dice lei- del villaggio dei ratti, dove questi si sono assuefatti a ciò che hanno e si annoiano. Pensiamoci un attimo, molti figli di vip e/o gente facoltosa si è tolta la vita a causa della depressione. Uno sguardo superficiale potrebbe far dire "ma ha tutto", eppure qualcosa mancava.
Non mi sento di giudicare delle scelte così estreme, ma posso dire di essere contenta di aver trovato il mio equilibrio, essere grata per ciò che ho e trovare almeno una cosa al giorno per cui ringraziare, perchè sono certa che la felicità sia nelle piccole cose. Il cane che scodinzola al tuo rientro, il gatto che si acciambella sulle tue gambe e si addormenta facendo le fusa, il caffè in silenzio la mattina, leggere un libro seduta in giardino....queste sono alcune mie cose mi rallegrano la giornata, certo se lo zio ricco d'America mi lasciasse un'eredità cospicua, giuro che non mi offenderei. Ma nel mentre cercare di essere felici per ciò che abbiamo mi sembra il giusto compromesso.
E voi fate parte di chi cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno o pensate che gli altri abbiano sempre di più rispetto a voi?
Concordo pienamente sul lavoro da fare su noi stessi, è vero ed è umano che quando vedi che te devi fare il tetris mensile per arrivare tranquilla a fine mese e altri hanno i soldi che lgi escono dalle orecchie dici "ma perchè io no?", però poi penso a tutto ciò che di bello ho e ammetto che quando vedo ragazzini che giocano tra di loro senza cellulari in mano mi commuovo!!!!
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