BOOK REVIEW: LE RAGAZZE DELLA LIBRERIA BLOOMSBURY

Sono una persona complicata e contraddittoria, alle volte anche con me stessa. Il bello è che ne sono pienamente consapevole, come ormai sia i miei amici, sia chi mi legge sa della mia passione per i libri, quindi come potevo resistere nell'acquisto del libro "Le ragazze della libreria Bloomsbury"? Mi sono innamorata della copertina e poi della trama, la mi amente lo ha collegato al libro "Le signore in nero". Anzi ad essere onesta mi ha colpito prima la copertina, poi la trama e ifnie mi ha convinta il retro dove oltre a tre regole è riportata la seguente frase: Una libreria, cinquantuno regole. Tre donne pronte a infrangerle tutte. Come resistere?





Attraverso il microcosmo della libreria Bloomsbury, Natalie Jenner parla del magico potere delle donne e di come, oggi non meno di allora, faticano a farsi largo in ambienti ritagliati a misura d'uomo. E racconta gli atti rivoluzionari di cui è capace il sodalizio femminile, senza dimenticare mai il potere dei libri e della letteratura che, come un filo prezioso, tesse una rete indistruttibile di conforto e sicurezza.È il 1949 e Londra guarda con fiducia alla ripresa economica del dopoguerra. In Lamb's Conduit Street, nel centro della città, la libreria Bloomsbury sembra ancorata saldamente al passato: gestita con piglio severo e conservatore dal direttore Herbert Dutton, è organizzata secondo cinquantuno regole inviolabili e una gestione tutta al maschile che non dà alcuno spazio alle tre straordinarie commesse che ci lavorano. Vivien è rimasta sola dopo che il fidanzato è stato ucciso in guerra, e la sua vita è resa ancora più complicata dall'insopportabile spocchia di Alec McDonough, responsabile del reparto narrativa. Grazie al lavoro in libreria, Grace mantiene la famiglia, barcamenandosi tra l'esaurimento del marito, il senso del dovere e i suoi sogni irrealizzati. Evie è l'ultima arrivata: tra le prime donne a laurearsi a Cambridge, si è vista negare un ruolo accademico in favore di un collega – maschio – meno promettente di lei. Tre donne brillanti e intraprendenti che hanno la strada continuamente sbarrata da uomini meno capaci e più arroganti di loro. Finché un improvviso malore del direttore e il ritrovamento di un prezioso libro non forniscono l'occasione per un radicale e fantasioso cambio della guardia. Attraverso il microcosmo della libreria Bloomsbury, Natalie Jenner parla del magico potere delle donne e di come, oggi non meno di allora, faticano a farsi largo in ambienti ritagliati a misura d'uomo. E racconta gli atti rivoluzionari di cui è capace il sodalizio femminile, senza dimenticare mai il potere dei libri e della letteratura che, come un filo prezioso, tesse una rete indistruttibile di conforto e sicurezza.

Avevo molte aspettative, ma lo ammetto, la lettura inizialmente è stata deludente, lo trovavo noioso e non riuscivo a leggere più di un capitolo, due sforzandomi veramente tanto. PErò non so se prchè mi dava già ai nervi il potere ai maschi e nonostante siano passati molti anni, diciamocelo chiaramente, non molto è cambiato. Ma le cose cambiano, o almeno sono cambiate per me dal capitolo 15, quando si iniziano a capire il perchè di certi sguardi e comportamenti ostili, cete verità che emergono e che invece secondo le regole della libreria andrebbero tenute private. Secondo la regola n.20 le vite personali dei dipendenti devono rimanere private e confidenziali. Infatti nella lettura scopri che due dipendenti dello stesso sesso hanno una storia, chi lo scopre non dice nulla ma in cuor suo lo giudica. E' vero che ora non fa notizia stare con qualcuno dello stesso sesso, però io lo dico a me danno più fastidio quelli che limonano per strada di qualunque orientamento sessuale siano, se una coppia si tiene per mano o si scambia un bacio a stampo, non ho problemi, mi fanno tenerezza, ma se ti metti a limonare e fare movimenti che potresti riservare alla camera da letto ho il sacrosanto diritto di girarmi dall'altra parte no? PErò è vero che facendo così è come se giudicassi, oddio effettivamente lo faccio, in quanto penso che siano mometni da vivere in privato e non sotto gli occhi di tutti...oh che sono strana e contradditoria lo ho detto da tanto.

Cosa accade se il creatore delle regole è costretto a un periodo di ferie forzate? Che le donne prendono in mano la situazione precaria della libreria, certo c'è qualcuno che oltre a lavorare ha una missione da completare, ma lo scopriremo nel dettaglio solo leggendo. Più avanzavo nella lettura, più capivo che sì, inizialmente non mi scorreva bene come "Le signore in nero", ma più che altro perchè ero arrabbiata con quelli che vedono le donne solo in casa, eppure nelle guerre hanno preso il posto dei mariti e lo hanno fatto bene. Il mio sentimento pi+ che noia era rabbia, perchè poi anche se ora si parla di parità di genre, l'uomo ha sempre n vantaggio. Esempio personale in autoscuola, alle volte è successo che mi cheidessero determinate cose, rispondessi e poi volevano parlare con il titolare (ovvero mio fratello), quando lui risponde dicendo le stesse cose dette da mepoco prima se ne scono "me lo aveva detto la signorina", non è che sto lì solo per fare la bella statuina. Ma il cliente ha sempre ragione, quindi sto zitta e sorrido in silenzio (tanto nessuno può sapere quali omicidi mentali stia compiendo in quel frangente)...ho provato le fatture ad autoprodursi ma non c'è stato verso...però non capita solo a me, quante si sono viste soffiare il posto da un uomo? Diverse e non voglio essere brutale ma continuerà a capitare e noi abbiamo il diritto/dovere di incazzarci. Ma torniamo al libro che è meglio, gli anni della guerra hanno cambiato molti, c'è chi ha perso un fidanzato e chi un marito (non fisicamente, ma il lo stress post traumatico può decisamente trasformare le ersone e non so perchè, la trasformazione non avviene mai in meglio), c'è chi deve rinunciare ad un determinato lavoro, chi è divorziato e nonostante lo scandalo iniziale, resta un buon partito per le donne in cerca di marito (se primo o terzo non conta, in questi anni diciamo che l'immagine contava un pochino più della realtà-secondo me sia chiaro).

Pensate che intorno ad un libro della libreria ruoterano molti eventi e molte scelte.

Ti è piaciuto il libro? Nonostante all'inizio non riuscissi a leggere più di un capitolo alla volta, dopo si sono iniziati a collegare pezzi di puzzle e la vicenda molto interessante sotto tanti punti di vista. Si mi è piaciuto, ma onestamente non mi ha fatto impazzire

Lo consiglieresti? E' un libro che va letto, perchè ci fa capire sia come siamo fortunati oggi, sia come molte cose non sono poi cambiate nemmeno con l'evolversi dei tempi.

Lo terrai? PEr il momento si, mi riservo di leggerlo un'altra volta e poi decidere.

Voto libro: 8, sarebbe stato un 9 se mi avesse preso come Le signore in nero, ma non posso dire che non sia un buon libro.




Commenti

  1. Anch'io ho letto dei libri che all'inizio faticavo a mandare giù e far ingranare il processo di lettura ma quando il libro è buono non solo riusciamo a finirlo ma ci resta anche il dubbio se conservarlo o meno. Un libro con un quadro tanto complesso e personaggi cosi diversi, finisce sempre per incuriosirmi quindi mi sono segnata il titolo ;)

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    1. Generalmente deterimnati libri mi prendono dalle prime righe, qui ci ho messo un po' e poi mi resta il dubbio se tenerli o venderli o scambiarli...però posso dire che è un bel libro, che io ci ho messo tanto ma dopo qualche capitol ho ingranato!!!

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