Quando film e libri sono tratti da storie vere, richiamano subito la mia attenzione. Nella giornata internazionale della donna, rai 1 ha dato il film UNA GIUSTA CAUSA, basandosi su vicende reali e sulla persona di Ruth Bader Ginsburg, una delle prime docenti di diritto e delle prime studentesse donne di Yale.
A metà degli anni '50, Ruth Bader Ginsburg è una studentessa ammessa, insieme ad appena otto colleghe di sesso femminile, alla prestigiosa Harvard Law School, nella quale si trasferisce per seguire il marito che aveva iniziato a lavorare a New York. Ruth prosegue poi gli studi presso la Columbia University, dove consegue la laurea in legge nel 1959. Nonostante i brillanti risultati, Ruth incontra enormi difficoltà a trovare lavoro presso uno studio legale, a causa del suo esser donna. Pertanto, è costretta ad accettare un'occupazione come insegnante presso la Rutger Law School. Nel 1970, il marito le propone di rappresentare un cliente per una piccola evasione fiscale. Apparentemente un caso modesto, presenta poi una discriminazione di genere: l'accusato deve pagare soltanto perché appartenente al sesso maschile. Ruth si presenta dinanzi alla corte d'appello e convince i magistrati dell'assurdità della legge, aprendo la strada per una maggiore eguaglianza sostanziale nella legislazione statunitense.
Nella visione del film, mi sono messa a pensare che è vero che devono essere fatti ancora moltissimi passi per una vera parità di genere, ma una volta non avrei potuto fare ciò che faccio e quindi per questo posso ringraziare le battaglie delle generazioni precedenti.
Il film inizia con la visione della vita da studenti della giovane coppia e si capisce da subito la caparbietà di lei. Ma nonostante la sua bravura, nessuno studio di avvocati la prende in quanto donna, poi qualcuno mi spiega perchè alle donne viene chiesto se e quando hanno intenzione di fare figli e ai maschi no. In questa coppia nessuno prevarica l'altro.
Troviamo una giovane insegnate di diritto o meglio di discriminazione sessuale nel diritto e dopo una cena dove c'è una discussione, lui dà il via a lei dicendogli che c'è stato un rifiuto di rimborso di un richiedente per l'assistenza in quanto uomo.
Proprio da qui inizia la battaglia che porterà a diverse vittorie di cui godiamo benefici ancora oggi. Pensiamoci; una volta non potevamo lavorare, non potevamo studiare in determinate scuole e non potevamo sognare un futuro lavorativo di un determinato tipo. Se sceglievamo di lavorare e ci accadeva qualcosa, il marito non aveva diritto a nulla a livello economico. Ora la reversibilità vale per entrambi i sessi.
Credo chee di questa storia oltre ai cambiamenti a livello legale, sia stato fondamentale il rapporto tra moglie e marito, dove uno non prevarica l'altro, ma entrambi si supportano!
Lo ammetto se da un lato ringrazio le generazioni precedenti che hanno combattuto, per quelli di adesso tra trapper, rapper, tronisti, vip e aspiranti tali non è che riesca a vedere il bicchiere mezzo pieno. Ma poi penso che c'è una generazione come Greta Thunberg che riesce ancora a farmici credere.
Non è mia abitudine guardare i FiLm in tv da anni ormai ma sono curiosa di vederlo.
RispondiEliminaVa su rai play e cerca con la lentina, merita davvero!!!
EliminaThis movie sounds wonderful. I will check it out.
RispondiEliminaxoxo
Lovely
www.mynameislovely.com
It is really nice and interesting!!!
EliminaNon conoscevo questo film, ma sembra interessante.
RispondiEliminaOnestamente a me piacciono poco i film troppo "femministi" perchè ho sempre l'impressione che passino il messaggio che le donne per ottenere qualcosa debbano necessariamente trasformarsi in "mezzi uomini".
Se ci fai caso in quasi tutti i film di questo genere le donne che riescono hanno un carattere molto duro e sono molto poco femminili. E a me questo non piace.
Siamo donne ed in quanto tali penso che sia proprio la femminilità il nostro punto forte: se ci confrontiamo con gli uomini sul loro "terreno" è ovvio che ne usciremo sempre di secondo livello, no?
Ad es. io amo di gran lunga di più film come "legally Blonde" , che è vero che sono leggeri e divertenti, però la protagonista non si trafroma in un generale di ferro e vince lo stesso rimanendo se stessa ( anzi proprio grazie al fatto di essere se stessa).
Poi magari ci sono pure donne che hanno quel tipo di carattere, e non c'è niente di male, ma in certi film pare che se vuoi ottenere qualcosa nella vita devi essere solo così, e questo non mi piace proprio come messaggio!
Comunque magari me lo guardo così mi faccio un'idea!
Baci!
S
https://s-fashion-avenue.blogspot.com
Guardalo, sono sicura che ti piacerà! Una cosa che non ho mai capito è perchè a noi donne ci domandano se e quando faremo figli e come faremo a conciliare con il lavoro, mentre agli uomini no. Non vorrei sembrare insensibile ma anche loro nella procreazione hanno un ruolo. A me è piaciuto perchè lei ha carattere già di suo e poi è tratto da una storia vera!!!
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