INTERVIEW: IL MAGICO MONDO DEI LIBRI

Onestamente dedicare uno spazio alle interviste un po' mi mancava. In questo caso ho chiesto alla mia amica Eleonora- che ascolta o meglio, legge tutti i miei sproloqui, dubbi e casini vari, ma a differenza mia che sfrutto la possibilità di auto pubblicazione tramite Amazon, lei ha avuto contratti con case editrici e quindi le ho chiesto di parlare della sua vita da scrittrice. Perchè chi continua a scrivere dopo millemila rifiuti lo fa per passione e no, non è che se ti pubblicano un libro magicamente diventi ricco (tranne in rare occasioni).

Per chi volesse acquistare i suoi libri (che vi consiglio caldamente perché sono belli e non sono la classica commedia romantica ma veri) cliccate Qui e Qui...ma ora bando alle chiacchiere e parliamo del magico mondo dei libri....




Quando hai scritto il tuo primo racconto? Cioè, da piccola con una favola o hai iniziato da un po’ più grande? 

 

Innanzitutto, grazie Giulia per avermi riservato questo spazio! Ci mancherebbe, do spazio a chi ritengo interessante e poi voi che leggete dovete sapere che questa santa donna ascolta tutti i miei sproloqui sui vari omicidi mentali!!!

 

Ho iniziato a scrivere da piccola, con storie di fantasia piene di creature fantastiche e avventure in mondi sconosciuti. Non so se definirle favole, ma sicuramente non erano racconti ambientati nella realtà. 

Ho poi continuato a scrivere, e le mie storie sono cresciute e maturate assieme a me. Invece da piccola io disegnavo storie di principesse evolute e indipendenti, praticamente non ho mai creduto al Principe azzurro, poi dalle medie ho iniziato a scrivere racconti brevi, fino ad arrivare a testi più lunghi

 

Quale processo di creazione segui? C'è chi butta giù le idee e poi le unisce, sperando in modo sensato, chi ha in mente già l'epilogo e chi solo l'inizio.  

 

In genere, quando comincio a scrivere, ho già in mente qualche idea che poi sviluppo in corso d’opera. A me capita di leggere qualche articolo, ascoltare una canzone o una notizia e inizio a elaborare, ecco perchè nella mia borsa da Mary Poppins ho sempre penna e quaderno!!!

 

Ti ricordi come è avvenuta la pubblicazione del tuo primo libro? 


 

Il mio primo romanzo, “Un passo avanti e poi un altro” (lo dovete leggere), l’ho pubblicato nel 2019 con la Delos Digital, qualche mese dopo aver inviato il manoscritto. Ma quello non è stato il primo libro che ho pubblicato… In realtà la mia prima pubblicazione risale al 2013. Si trattava di una raccolta digitale di racconti brevi che avevo inviato alla casa editrice Lillibook. Ora, però, la raccolta è fuori catalogo. Cavolo ma io adesso li voglio leggere questi racconti...umpf!!!

 

Chi scrive, di solito legge anche molto, da lettrice quali cose non riesci proprio a sopportare in un romanzo? 

 

Sì, leggo tantissimo, anche se non quanto vorrei, dato il tempo libero sempre risicato. 

Sono poche le letture che non gradisco, di solito leggo di tutto tranne gli erotici -ti capisco io della serie 50 sfumature non ho letto nulla, ma ho adorato 5 smagliature di Gigia, ironico e realistico- In genere, però, non sopporto i romanzi con trame prevedibili e piatte, tipo quelli dove a pagina 2 sai già come andrà a finire. Durante la lettura non sopporto inoltre i troppi refusi perché mi distraggono dalla storia. Potrebbe essere anche la vicenda più interessante e avvincente del mondo, ma la voglia di leggere mi passa se vedo errori grammaticali pesanti o refusi troppo frequenti.  Sulle trame prevedibili beh diciamo che dipende come scrive l'autore o l'autrice, nel senso se ben scritta ti porta alla lettura, cioè diciamo che una storia d'amore sai che c'è il lieto fine, ma non deve essere noioso. Ad esempio Io prima di te di Jojo Moyes klo ho adorato altri suoi libri no, tipo uno lo ho mollato al terzo capitolo. Sui refusi sono d'accordo e io lo ammetto ho un problema con i nomi giapponesi tipo con i libri tipo Finché il caffè è caldo, mi sono dovuta fare una legenda con i protagonisti.

 

C'è un libro che ti piace tanto e che ti porta/ha portato a dire/pensare "cavolo vorrei averlo scritto io"? 

 


Di solito a piacermi tanto sono soprattutto i grandi classici, ma quelli non sarei mai stata in grado di scriverli io. Non sono abbastanza brava, ad esempio, da scrivere come una certa Jane Austen o un certo professor Tolkien. Quando leggo certi capolavori cerco al massimo di imparare tutto quello che posso. Una sola volta mi è capitato di pensare “cavolo, queste parole sono talmente attuali che avrei potuto scriverle io!”, ed è successo quando ho letto e mi sono innamorata di Jane Eyre di Charlotte Brontë. Alcune riflessioni della protagonista sono talmente attuali che ne rimasi davvero colpita… e pensare che quel romanzo è stato pubblicato nel lontano 1847!   Ho terminato di rileggere Gita al faro della Woolf e tolto il fatto che o ti piace o la odi, certi temi sono sempre molto attuali, certi libri potrebbero essere tranquillamente scritti oggi e invece hanno qualche secolo!!!

 

Molti giovani non leggono, se dovessi consigliare un testo per fare avvicinare al mondo della lettura giovani e meno giovani, da quale consiglieresti di iniziare? 



 

Io, ai miei tempi (parlo come una nonnetta, eh?), iniziai con gli Junior Mondadori. Erano storie leggere e divertenti e adatte alla mia età. Quando ero più piccola, invece, ricordo che andavo alla ricerca dei racconti di Gianni Rodari nell’antologia di scuola… ero innamorata dei suoi bellissimi scritti! 

Non ci sono letture giuste o sbagliate per iniziare. Dipende dai gusti, dipende dall’età e dalla maturità del lettore. “Il verbo leggere non conosce l'imperativo”, tanto per citare chi ne sa più di me. Ricordo che ho sempre letto fin da piccola, ogni volta andavamo in una libreria cristiana (mia madre ha una bella collezione di libri) a Roma, c'è una piccola libreria in via curtadone, a due passi dalla stazione Termini, trovavo qualcosa da leggere anche io, poi ho avuto il periodo Harmony alle medie e poi i romanzi, biografie e libri di cucina al momento sono le mie letture preferite....

L’unico consiglio che posso dare è quello di leggere le trame e scegliere quella che più ci appassiona. Per cominciare va bene tutto, l’importante è trovare qualcosa che piaccia e che provochi nel lettore emozioni, portandolo a scoprire tutta la bellezza che può esserci dietro le pagine di un libro. Poco importa che si tratti di un romanzo d’amore, di una storia di supereroi o di storie con vampiri luminescenti. L’importante è cominciare, per i grandi classici c’è tempo!  

 

Un/a giovane ti dice che vuole provare a mandare il suo testo ad una casa editrice, secondo te a cosa si deve prestare attenzione per non rimanere fregati? 


 

Mai pagare per pubblicare il proprio manoscritto. Se la casa editrice dichiara di voler pubblicare il tuo manoscritto, non deve chiederti soldi. Se ti chiede soldi, non crede davvero nella tua storia, vuole solo spillarti denaro. Per questo è importante mandare il proprio manoscritto a case editrici non a pagamento. Esistono, tranquilli! 

Altro consiglio: se mandate il vostro scritto a una casa editrice, preparatevi a una lunga attesa. In genere le risposte arrivano dopo mesi, e in alcuni casi non arrivano affatto. Parola d’ordine: pazienza! Verissimo, io mandai un manoscritto nel 2020 a più di una casa editrice, una mi rispose dopo un mese, l'altra fino ad oggi, nessun segnale...però è vero ci sono case editrici che non vogliono essere pagate, ma se la pazienza non fa parte di voi, beh che c'è da aspettare ve lo abbiamo detto, ora sta a voi decidere!

 

Cosa cambieresti del mondo dell'editoria?  

 

Alle piccole case editrici consiglierei di fare più attenzione alla promozione dei loro romanzi e autori. Molto spesso accade che l’autore, dopo la pubblicazione, vanga lasciato da solo a gestire la promozione, e la cosa non mi sembra giusta. Le CE sulle vendite ci guadagnano, dunque perché la promozione dovrebbe essere solo un problema dell’autore? Cioè non ho capito, la casa editrice lo pubblica ma lo devi promuovere tu? Allora faccio prima con l'auto pubblicazione!

Delle grosse case editrici cambierei la totale inaccessibilità per gli autori emergenti. Sulle grandi casi editrici ne so ancora meno delle piccole, ma conosco casi che dall'auto pubblicazione sono diventati casi editoriali, tipo Felicia Kingsley ha iniziato così e sta avendo un bel successo!!!Insomma, se sei bravo ma non hai santi in paradiso e non hai venduto milioni di copie, quelli non ti prendono manco in considerazione. Bisognerebbe darla per davvero un’opportunità a chi, talentuoso ma senza mezzi, potrebbe raggiungere alte vette con una solida casa editrice e, di conseguenza, una buona promozione alle spalle. Cioè se io ho talento e non ho santi in paradiso mi attacco al tram? Se ci sono concorsi per scrittori emergenti vuol dire che si è in cerca del talento e quindi si vale dare una vera opportunità.

  

Cosa bolle in pentola per una tua prossima pubblicazione? 


 

Sto scrivendo un altro chick-lit, ma il tempo libero scarseggia e non so quando lo terminerò. Ho poi per la mente un altro progetto, un libro di denuncia incentrato sul tema del precariato, che prima o poi pubblicherò.  Entrambi i progetti mi attirano, da lettrice quello sul precariato diciamo che mi affascina molto sotto forma di diario.

 

Se dovessi spiegare cosa è per te la scrittura come la definiresti? 

 

La scrittura è per me ossigeno dopo una lunga apnea, è calore dopo il gelo, è magia contro il grigiore. La scrittura è una fuga perfetta dalla realtà. Concordo, nel mio caso è anche il sistema per mantenermi calma e limitarmi ai soli omicidi mentali!


 

Ringraziamo Eleonora per la sua disponibilità, ovviamente ti manderò privatamente altre perle dal lavoro....e fammi sapere quando pubblichi il prossimo libro, che una copia la ordino sicuro!!!

 

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