BOOK REVIEW: UN LAVORO PERFETTO

 Se decidessi di fare un'indagine, su dieci persone, almeno 6 ti rispondo che il lavoro perfetto non esiste. Altre che vorrebbero un lavoro no stancante. Questo è il caso del libro che, ad essere onesti ho letto due volte. Perchè lo ho letto ben due volte? Semplice, lo avevo comprato mesi fa, lo avevo letto e mi ero detta "ecco adesso pubblico la recensione sul blog", poi mi sono dimenticata persino di prendere appunti sul mio quadernino (si scrivo spesso le brutte prima con carta e penna), così lo ho riletto appuntandomi determinate cose. Inizio con il porgere una domanda "Esiste un lavoro perfetto?". Certo, c'è chii dice che fare un lavoro che piace, vuol dire non lavorare neanche un giorno della tua vita. Non riesco a concordare, perchè pur amando il mio lavoro, diciamo che delle giornate sono molto stancanti a livello mentale.

Ed ecco proprio come inizia il libro, la nostra protagonista cerca lavori che non la impegnino più di tanto a livello mentale, poichè reduce da un esaurimento, molto più comunemente chiamato ai giorni nostri burnout. I lavori sono a tempo determinato, alcuni con possibilità di impiego più a lungo. (non leggete sotto se non volete anticipazioni/spoiler)

Nel suo ruolo di consulente del lavoro, la signora Masakado è abituata a incontrare le persone più stravaganti, ad accogliere le richieste più insolite, e in genere è in grado di accontentare tutti. Così, quando una giovane donna si presenta presso la sua agenzia, è sicura di avere l'offerta adatta a lei. Dopo essersi licenziata in seguito a un esaurimento nervoso, la donna sembra infatti avere le idee molto chiare su ciò che vuole: oltre a essere vicino a casa, il nuovo impiego dovrà prevedere solo mansioni semplici e non offrire prospettive di carriera; dovrà essere, insomma, del tutto privo di sostanza, al limite tra il gioco e l'attività seria. Nelle singolari occupazioni che si prende in carico – dal sorvegliare uno scrittore sospettato di attività di contrabbando a inventare consigli che impreziosiscono la confezione di una marca di cracker di riso –, la neoassunta cerca soprattutto di non lasciarsi coinvolgere troppo. Ma nel suo saltare da un posto all'altro, nel suo acquisire regolarmente più responsabilità di quelle desiderate e ruoli più complicati del previsto, le diventa sempre più chiaro che non solo il lavoro perfetto non esiste, ma che quello che sta veramente cercando è qualcosa di molto più profondo. Ogni cambiamento comincia così a rappresentare una nuova fase di crescita interiore, fino alla consapevolezza che in tutto ciò che si fa c'è qualcosa di magico, di unico e di appagante, e che dobbiamo solo trovare (o non perdere) l'energia per riconoscerne la bellezza. Ironico e tenero, il romanzo di Tsumura Kikuko è una commedia dolceamara che, con la leggerezza, l'umorismo deliziosamente paradossale e un pizzico di surrealismo, tipici di tanta letteratura giapponese, racconta della ricerca, spesso vana, di un senso nel mondo del lavoro di oggi. Con un finale a sorpresa.

Che tipo di lavori ha svolto la nostra protagonista?

Il primo lavoro consiste nel controllare delle registrazioni in casa di uno scrittore, dove qualcuno ha lasciato merce di contrabbando. Le registrazioni servono a capire il come e il quando. Da qui una domanda che mi ha accompagnato per la maggior parte dei lavori presentati è stata "ma quanto vale.uno yen rispetto all'euro?",così ho cercato ed ho scoperto che uno yen equivale a 0,0080 €. La missione riesce perfettamente e la merce di contrabbando viene recuperata.

Il secondo lavoro consiste nello scrivere gli annunci pubblicitari che poi saranno riprodotti nella linea autobus. Qui nel leggere ti viene la curiosità di prendere in mano una cartina e capire dove la nostra protagonista sta andando. Il capo ad un certo punto le chiede di tenere d'occhio una collega, anche se poi non ho ben capito perchè. C'era prospettiva di continuità, ma la nostra protagonista preferisce cambiare.

Come sarà il terzo lavoro? A mio parere bello e creativo, ovvero deve scrivere delle informazioni dietro le confezioni di crackers. Certo all'inizio fa solo il lavoro del suo predecessore, che ha avuto un esaurimento nel cercare moglie (eh sì capita),ma trovandosi a pranzo con le colleghe e ascoltando i loro "problemi" ecco che la vena creativa inizia a pulsare e inizia una serie di tanti consigli su tante cose. Ma forse sente che si sta attaccando troppo, quindi non rinnova il contratto e torna dalla consulente per il lavoro, che stavolta le offre un lavoro temporaneo.

Questo nuovo lavoro temporaneo consiste nel cambiare i volantini affissi su determinate zone e, seppur molto semplice come lavoro, si scopre un mondo di associazioni non proprio pulitissime. Il contratto ha un inizio e un termine e quindi la nostra protagonista si trova di nuovo davanti la consulente del lavoro, che dopo averle chiesto varie cose le dice che cercano qualcuno per un semplice lavoro all'interno di un capanno di un parco. PEr chi ha visto il film Shining diciamo che Jack Nicholson impazzisce a stare da solo, io con libri e animali posso stare tranquillamente ovunque. 

All'inizio il lavoro procede bene, praticamente deve terminare la preparazione di inviti per una mostra, nel mentre si può camminare e perlustrare il bosco e poi iniziano a succedere cose strane, ma ovviamente non ci sono fantasmi e si scoprirà che la realtà è diversa.

Arrivata alla fine scopri che la nostra protagonista ha deciso di prendersi tempo e la consulente del lavoro le manda comunque offerte di lavoro che potrebbero interessarle. Ed è qui che scopri che lei è stata per anni assistente sociale e io ho detto "ma come assistente sociale? Credevo che fosse una correttrice di bozze". 

Ti è piaciuto il libro? E' un bel libro su come a volte il lavoro possa farci perdere la strada e ritrovarla, facendo dei cambiamenti. E' reale, perchè penso che possa succedere tutto ciò che è descritto nel libro.

Lo consiglieresti ? E' un libro che merita di essere letto e nonostante la richiesta della protagonista di avere lavori che non la impegnino da un punto di vista emotiva, il libro ci mostra che è impossibile rimanere neutrali sempre.

Lo terrai? Per il momento si, però non so se lo terrò o lo venderò su EBay

Voto libro 8,5


Commenti

  1. Premesso che io adoro gli autori giapponesi (la letteratura giapponese, insieme a quella inglese, è la mia preferita), quindi già parto prevenuta in senso positivo, comunque questo libro mi sembra molto carino e soprattutto attuale.
    Io poi amo vedere come solitamente i Giapponesi interpretino la realtà in modo del tutto diverso dal nostro e vivano tutto anche su un piano spirituale, cosa che generalmente a noi occidentali è del tutto estranea.
    Detto questo, io sono una di quelli convinti che il lavoro perfetto non esista.
    Magari puoi trovare un lavoro che non ti faccia venire voglia di buttarti da un ponte, però di certo essere obbligata a fare qualcosa tutti i giorni, per quanto quella cosa ti possa piacere farla, alla fine diventerà fastidiosa e comporterà dei sacrifici (e lo dico per esperienza personale).
    Ovvio, meglio quello che fare un lavoro che odi, ma fosse per me, io vorrei campare di rendita e non dover lavorare mai. ^^'
    Baci!
    S
    https://s-fashion-avenue.blogspot.com/

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  2. Anche io, onestamente ogni tanto compro turista per sempre per avere la rendita e arrivare a fine mese molto più tranquilla. Però continuerei a lavorare. Il libro merita, te lo consiglio!!!

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  3. Tutti i lavori richiedono energie e sono stancanti ma lavorare nel settore che amiamo sicuramente aiuta a rendere migliore il nostro tempo nonché appagante

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    1. Credo che fare in lavoro che piace è ottimo, ma le energie servono sempre e ci si stanca....

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  4. Interessante questo libro!! Visti da fuori i lavori degli altri sono sempre migliori del nostro! ahahah
    Ps. Concordo con Silvia sul vivere di rendita!!

    The world of a vet
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    1. Ogni tanto, tipo una volta al mese compro un turista per sempre e spero nella rendita...ma credo che sceglierei di continuare a lavorare ma con più serenità per spese impreviste e meno tetris per la programmazione dei budget

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  5. Sembra un libro divertente, almeno dal mio punto di vista ma non ho ancora letto il libro. Detto ciò l'argomento è molto attuale, viviamo (o almeno la maggior parte del mondo lo fa) in un'epoca in cui possiamo sceglierci il lavoro e non credo che siamo ben coscienti di questo privilegio.

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    1. E' un bel libro. E' vero che ora possiamo scegliere come, dove e molto altro riguardo al lavoro, nonostante ciò molti preferirebbero guadagnare senza lavorare (cioè diciamolo vorremmo tutti avere una rendita). Te lo consiglio come prossima lettura!!!

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