BOOK REVIEW: LE LETTERE DI ESTHER

Solitamente non si inizia con le domande, ma stavolta farò uno strappo alla regola: Avete mai avuto un amico di penna? Oppure avete notato che parlare scrivendo davanti ad uno schermo ci si sente più liberi di esprimersi e spesso si confessano cose che spesso non ammetteremo neanche a noi stessi? Non so se avete mai partecipato ad un gruppo di lettura, ora questi gruppi generalmente scelgono un libro e poi negli incontri successivi ci si confronta su quanto letto....In questo caso ci si incontra, da qui si ricevono delle schede e ognuno può scegliere due corrispondenti...Le care vecchie lettere scritte a mano, solo per questo mi sono decisa a comprarlo....

Un gruppo di sconosciuti. Un'insegnante libraia. Un laboratorio di scrittura per aprirsi agli altri. E cambiare.

Le lettere mi mancavano. Ormai non ne scriviamo più, le consideriamo una perdita di tempo che ci priva di immagini e suoni.

È per colmare la nostalgia che Esther, libraia di Lille, decide di organizzare un laboratorio di scrittura epistolare. Per lei, che con il padre ha intrattenuto una corrispondenza durata vent'anni, è come riportare in vita un rituale antico: accantonare per un po' l'immediatezza delle mail e l'infinita catena di messaggi WhatsApp che ogni giorno ci scambiamo, per sedersi a un tavolo, prendere carta e penna, darsi tempo, nel silenzio di una stanza tutta per noi, e raccontarsi. Trovare le parole giuste per qualcuno che ci leggerà, non ora e nemmeno domani. E riassaporare il gusto perduto di una comunicazione più ricca, più sensata. “Da che cosa ti difendi?” è la prima, spiazzante domanda di Esther per i cinque sconosciuti che, rispondendo al suo annuncio, hanno scelto di mettersi in gioco. Attraverso piccoli quadri della loro vita quotidiana e l'intenso scambio epistolare si delineerà poco per volta il ritratto di una classe eterogenea e sorprendente: Samuel, il più giovane, che non riesce a piangere per la morte del fratello; Jeanne, ex insegnante di pianoforte, vedova, che si difende dalla solitudine accudendo animali maltrattati; Jean, un uomo d'affari disilluso che vive per il lavoro e ha perso contatto con le gioie più autentiche; Nicolas e Juliette, una coppia in crisi sulla quale il passato getta ombre soffocanti. Esponendo dubbi e debolezze all'ascolto e alle domande, la scrittura sarà, per loro, lo strumento per rivelarsi l'uno all'altro con sincerità, alleggerendo il cuore. Intriso di tenerezza e umanità, Le lettere di Esther è un elogio alla lentezza, una celebrazione della forza delle parole, un resoconto travolgente delle fragilità umane.

C'è una presentazione dei protagonisti, a qualcuno ti affezioni subito, a qualcuno ci metti un po', perché ti senti di giudicarlo prima di provare a capire, ma poi ti restano dentro tutti. E' a mio parere un libro molto bello, ti dà un sacco di spunti di riflessione e con mille domande, da un lato vuoi terminare la lettura quanto prima per sapere i vari epiloghi, ma poi un po' ti dispiace lasciare questi protagonisti, ma nel leggere le lettere mi sono domandata Chissà perché siamo portati ad essere più sinceri scrivendo ad uno sconosciuto? Voi Vi iscrivereste ad un gruppo dove si scambiano lettere? E' vero le e-mail sono più veloci ma il fascino della cara vecchia lettera scritta a mano non si batte!!!

Ti è piaciuto il libro? Molto, è un pò un riportare lo scambio di corrispondenza tra i vari personaggi, riesci a capire tutto e le descrizioni sono assolutamente perfette in ogni caso

Lo consiglieresti? Quando un libro mi piace, mi fa chiedere delle cose, offre spunti di riflessione su più argomenti è assolutamente ovvio che lo consiglio

Lo Terrai? Ecco questa è una bella domanda perchè da un lato mi è piaciuto tanto da dire "lo tengo", dall'altro penso che a qualcuno potrebbe far bene leggerlo e vorrei metterlo in vendita su EBay, quindi a questa domanda non so proprio rispondere, almeno non ora

Voto libro: 8,5

Commenti

  1. Titolo e trama davvero interessanti: metto in wishlist e benvenuta nel giro dei gruppi di lettura ;D

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    1. Sto ancora decidendo se tenerlo oppure no, ma come lettura è molto interessante. In caso te lo porto!

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