BOOK REVIEW: THE MAGAZINE

Ammettiamolo a tutti piacerebbe vivere lavorando in una rivista e nell'immaginario collettivo si pensa ad un mondo dorato, dove puoi avere capi magnifici super griffati in prestito, prodotti beauty in omaggio e numeri telefonici di super vip....eppure il film Il diavolo Veste Prada ci ha dato un'idea assolutamente non glamour ma di una serie di giornate senza orario e richieste assurde del capo, eppure molte continuano a sognare una carriera nel magico mondo della moda....

Adoro scrivere e mi piacerebbe essere tipo Carrie Bradshow che si paga scarpe e bollette con i suoi articoli sula sua vita sessuale, certo non scriverei come fa lei, ma ammetto che mi piacerebbe avere dei miei articoli su una rivista di moda o addirittura un quotidiano, ma per ora sfrutto il mio blog per scrivere quando e come voglio, ho un mio stile e soprattutto è il mio metodo anti stress e anti omicidi reali...

Ma quando ho letto il titolo del libro, mi è piaciuto. Sia per il titolo che per la copertina, poi ho letto la trama e quando ho capito che l'autrice è stata dietro la scrivania di una nota rivista di moda mi sono convinta a regalarmelo.



trama: Con intelligenza e ironia, Roberta Lippi ci regala un memoir irriverente e brillante, che è al contempo un vero e proprio manuale di sopravvivenza per tutti coloro che vogliono entrare nell'universo della moda. Sempre che, dopo la lettura di queste pagine, lo desiderino ancora.

C'è una verità che tutte noi conosciamo fin dal giorno in cui Andrea Sachs ha incontrato Miranda Priestly: una stagista in una redazione di moda non ha affatto vita facile. Ma siamo proprio sicure che il Diavolo vesta Prada? E che le notti insonni delle stagiste siano dovute alle vessazioni dei loro crudelissimi capi? Nessuno può rispondere a queste domande meglio di Roberta Lippi, ex caporedattore di Vogue.it. Questa è la storia degli anni che Roberta ha trascorso nella redazione più famosa, ambita e chiacchierata di sempre. Una straordinaria raccolta di aneddoti, suggerimenti e conversazioni che svela tutta la verità, nient'altro che la verità, sul mondo dorato del fashion. Questa volta, però, a raccontare non è la stagista. No, chi racconta è il capo.

Ho adorato dalle prime pagine i caratteri del libro, sai quante volte mi è capitato di bloccare la lettura per caratteri di scrittura troppo piccoli che mi donavano grandissimi mal di testa ogni volta? Ecco non è questo il caso li leggo bene anche senza gli occhiali. 

Adoro le perle che trovi all'interno:

NOTA DELL’AUTRICE

La storia, le vicende, i luoghi e i personaggi trattati in questo libro sono assolutamente reali.

Eventuali riferimenti a fatti accaduti o a persone esistenti sono da ritenersi chiaramente intenzionali. Nessun animale, a parte la sottoscritta, è stato maltrattato durante la registrazione dei fatti.

"Se è vero che la stagista di moda viene spesso vista come una ragazza da schiavizzare alla Il diavolo veste Prada, è altrettanto vero che in redazione siamo stati bravissimi a vessare anche i maschi.

Perché il punto non è essere maschi o femmine, ma far parte della famigerata categoria dei fuoricasta, il grado zero, il livello più infimo: lo stage."

Si parla di stagiste che pensano che basta presentarsi e non fare nulla, c'è chi resiste e chi molla, diciamo che se è un mondo dove vuoi lavorare, questo libro può esserti molto utile.


Ti è piaciuto? Mi è  piaciuto tantissimo perché lo ho trovato verissimo, quando l'autrice al termine di ogni capitolo scrive delle chicche, che a mio parere chiunque voglia lavorare nella moda DEVE sapere. Ma non solo quando parla di errori grammaticali, ammetto che il t9 del telefono do per scontato che sia posseduto da Luca Giurato, ma quando scrivo un'email e lo stesso programma mi selezione la parola capisco come correggerla. Ovviamente degli errori li reputo meno gravi di altri, diciamo che fino a quando non dirò "Se io avrei al posto di Se Avessi" diciamo che posso aggiustare il tiro. Che poi molti giovani di oggi non sappiano fare l'analisi grammaticale di una frase è un'altra storia.


Lo consiglieresti? Assolutamente si, ma non solo a chi braa di lavorare nel magico mondo della moda ma anche per chi come me sogna di vivere scrivendo perché c'è sempre da imparare.


Lo terrai? Al momento credo sia uno di quei libri da rileggere e annotarsi consigli, quindi è ovvio che entrerà di diritto nella mia collezione di libri, anzi se volete un consiglio regalatelo ad una vostra amica che è convinta che il magico mondo della moda sia solo oro, ma sappiamo tutti che non tutto ciò che luccica è oro no?


Voto libro: 9

Commenti

Posta un commento