BOOK REVIEW: UOMINI, ATTACCHI DI PANICO E ALTRE DISGRAZIE: MEGLIO SINGLE CHE MALE ACCOMPAGNATA di ANGELICA ROMANIN

Questo libro me lo sono regalata durante la Pandemia e lo ho letto, incazzandomi abbastanza in alcuni punti e sorridendo tantissimo in altri, poi avevo iniziato a scrivere la recensione ed è rimasta lì fino a quando mi trovo una richiesta di amicizia da parte dell'autrice e lì i miei neuroni si connettono e mi fanno ricordare di questa recensione che giace ancora nelle bozze...Ora dato il period di tempo tra la lettura, la scrittura e la pubblicazione del post...lo ho riletto e niente nelle stesse pagine mi sono incazzata forse il doppio di prima....

Ma perchè noi donne spesso ci sviliamo e sottovalutiamo e permettiamo ai compagni di farci sentire meno di niente quando il vero problema sono solo loro?

Mi sono messa a parlare con amiche più o meno in situazioni simili a quella descritta nel libro, c'è una parte che prenderebbe il tempo da single per fare tante cose e altre si sentirebbero perse senza un compagno. Io sono dell'idea che se uno sta realmente bene da solo è quando riesce a stare bene anche in coppia, ma una donna single non è incompleta, anzi è una donna che sa esattamente cosa vuole e non si accontenta.

Ma poi vogliamo parlare di quelli che stanno con te e fanno i grandoni con i soldi della tua famiglia? cioè il lui in questione voleva pure farsi intestare casa, ma fortunamente la famiglia di lei non lo ha permesso. Immagina che stai con uno per anni, comprate casa con i soldi tuoi ma la intesti a lui e poi lui non solo ti molla per un'altra, ma ti mette la valigia fuori di casa? Anche no grazie...e poi chissà com'è gli ex tornano a fasi cicliche...anzi se vedete mi piace su Facebook da parte di ex, sabbiate che sono gli spollicionamenti compulsivi nella speranza che prima o poi qualcuno cada nella loro rete...scappate a gambe levate e ve lo dice una che odia correre...

Perchè ho scelto il libro? Mi era piaciuta la copertina del libro e poi anche la trama quindi me lo ero regalato


trama: Questa è la storia di un amore che finisce e di un altro che inizia.

Quando un rapporto termina, lasciandosi dietro solo macerie, è proprio da queste macerie che bisogna ripartire per ricostruire se stessi, e per imparare finalmente ad amarsi.

Lui se n'è andato.
Sì proprio lui, l'uomo che hai conosciuto a quindici anni e che pensavi ti avrebbe amata per sempre è scappato con un'altra.
Fino al giorno prima lo sopportavi a malapena, ma improvvisamente eccolo diventare il più desiderabile degli uomini.
Non importa se per colpa sua ti sei trasformata in una donna fragile e lamentosa, se per colpa sua sono anni che soffri di depressione e attacchi di panico. Importa solo che lui non ti lasci, che continui a distribuirti poche briciole di affetto in cambio di tutta la tua autostima e del rispetto per te stessa. Dopotutto chi desidera stare solo e ricominciare la lunga e faticosa ricerca dell’anima gemella tra brevi flirt e cocenti delusioni?
Fortunatamente, nonostante tutti i tuoi piagnistei, lui ti lascia lo stesso, e allora ecco che la depressione come per incanto scompare, nuovi amici compaiono all'orizzonte, e tu ti chiedi se forse non sia meglio essere single che male accompagnata…

“Uomini, attacchi di panico e altre disgrazie” è un libro fresco e ironico, mai noioso e talvolta veramente spassoso, ma è anche un viaggio interiore alla ricerca di sé stessi, un'esperienza per ritrovare il coraggio di vivere.

INCIPIT:
"Quando hai quindici anni pensi a una te stessa trentenne come a una donna grintosa, affermata, che si appresta a vivere una vita ricca di soddisfazioni, dove poter cogliere il frutto degli sforzi fatti negli anni precedenti. Pensi che a quell'età sarai sicuramente realizzata, con un lavoro interessante e ben retribuito, una personalità forte e decisa, e un uomo sexy e sicuro di sé col quale dividere la vita.
Io, guarda caso, ho proprio trentun anni, ma di tutte queste cose nemmeno l’ombra…
Anzi, riflettendoci, posso dire di essere stata come quindicenne molto più realizzata di quanto lo sia adesso. Allora studiavo con profitto, avevo un ragazzo bello e innamorato e, cosa più importante, mi sentivo sicura e combattiva come non mi sento ormai da un decennio a questa parte.
Effettivamente la vita mi ha dato qualche dura lezione, se così posso chiamare otto anni di feroci attacchi di panico e dieci di convivenza con un idiota. Idiota che, tra l’altro, sedici anni fa era il ragazzo bello e innamorato cui accennavo prima.
Forse qualche passo in più alla fine c’è stato: mi ci è voluta un’eternità, ma ho finalmente imparato a riconoscere un cretino quando lo vedo.
Ho capito tante altre cose, in effetti, e sono cresciuta molto dentro… ma che fatica!
In ogni modo va bene così, la maturità ha un suo prezzo da pagare, anche se qualcuno potrebbe dire che giovani e immaturi non si stava poi così male. La maturità... Ma sono davvero diventata più matura?
Direi di sì. Meno fiduciosa, meno entusiasta, meno soddisfatta... ma di sicuro più matura. Se non altro penso di avere capito il significato della frase “quando si chiude una porta si apre un portone”. Quando la mia porta si è chiusa ero disperata, ma poi ho iniziato con molta cautela ad aprire il fatidico portone. “Giusto una sbirciatina” mi sono detta, e guarda, guarda, quello che ho intravisto non mi dispiaceva affatto!"

Ti è piaciuto il libro? Si ma a fasi alterne, ho trovato come se alla fine ci fossero tipo situazioni irrisolte e per gran parte del libro la protagonista mi sembrava alla ricerca di un compagno, certo capisco che dopo anni di vita di coppia stare soli è complicato...però se i libri mi fanno incavolare, sorridere e riflettere sono bei libri quindi Si

Lo consiglieresti?: Si lo ho già fatto e credo che lo consiglierò ad un'amica 

Voto libro 7,5


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