BOOK REVIEW: L'ANNO DEL SI

In uno dei miei ordini su Ibs  ho scelto due titoli: L'anno del sì e Killer hair, il primo preso perché è la storia della protagonista che per un anno accetta appuntamenti. Ora devo dire che lo ho preso perché basato sull'esperienza personale dell'autrice e perché io stessa ho avuto un periodo in cui accettavo appuntamenti al buio, organizzati dalle mie amiche e posso dire che l'autrice ha fatto bene a scegliere gli appuntamenti da sola.

trama:Può la ricerca dell'Uomo Giusto diventare un obiettivo, una religione, un dogma? Anche solo per un anno? Naturalmente! Lo dimostra Maria che, stufa di fare la preziosa, da un giorno all'altro decide di dare una svolta alla propria vita. D'ora in avanti dirà di sì a tutti gli uomini che le chiederanno un appuntamento. Alti o magri, belli o brutti, calvi o ipertricotici, timidi o sbruffoni, noiosi o brillanti, milionari o poveri in canna, taciturni o logorroici, caucasici, afro-americani, asiatici, papuani: insomma, nessun limite di lingua, razza o nazionalità. È così che le capita un autista della metropolitana, un mimo, un senzatetto, un idraulico che parla solo spagnolo ma che, ahimé, è già sposato, e la cui moglie costringe Maria a prendere in considerazione l'idea di un corso di lingue. Se è difficile trovare un ago in un pagliaio, figuriamoci l'Uomo Giusto! Ce la farà Maria?

Parlando con un paio di amiche del libro e della trama, ci siamo trovate a pensare che molti scelgono qualcosa di simile agli appuntamenti al buio, utilizzando le App come Tinder, Una mia amica ha trovato il compagno utilizzando questa App. Non ho nulla contro questi siti, solo che mi danno l'idea di un catalogo senza fine dove speri di trovare qualcosa di meglio e poi mi stressano. Giuro ci ho provato ad utilizzarla questa App, ma sono durata qualche giorno. Sicuramente va bene per altri, ma non per me.

Mettiamo che sei single e decidi di dare una possibilità agli uomini che ti chiedono di uscire, gli altri hanno diritto a pensare e dire che sei una facile (nel libro sembra che la sua coinquilina la pensi così)? A mio parere assolutamente no...sarà che parlo o meglio sto scrivendo su esperienza diretta.

Ma puoi farti piacere qualcuno per forza? Anche qui a mio parere assolutamente No, anzi ancora ricordo la frase di una ragazza alle superiori in merito al fidanzatino dell'epoca che fu "piuttosto che stare da sola mi accontento", ecco nel mio caso "piuttosto che accontentarmi me ne sto da sola"....

Ma torniamo a te e alla singletudine, decidi che vuoi uscire con ragazzi, anche quelli che normalmente non avresti neanche preso in considerazione, ma conviene stabilire delle regole:

• posti pubblici e affollati
• dire sempre agli amici stretti dove si va
• essere se stessi
• Rilassarsi

Ora lo so che le prime due, possono sembrare esagerate, ma andare a cena con uno a casa sua, senza aver preso neanche un caffè insieme mi sembra esagerato e ho visto troppe puntate di Criminal Minds. Ho sempre deciso per un caffè, al massimo un aperitivo come primo appuntamento, cena dal secondo in poi...vabbè molti non sono arrivati neanche a fine serata, ma qui perchè io sono ESIGENTE e ci tengo pure ad esserlo....

Tornando al libro, è carino ma non credo che lo terrò, proverò a rivenderlo su Ebay ma è una lettura piacevole, anche se il fatto che non sia suddiviso in capitoli mi ha reso non facilissima la lettura, ma mi ha dato da pensare e se dessi una seconda occasione al mondo degli appuntamenti? In caso sarete aggiornati tramite la rubrica Appuntamenti disastrosi, per ora passo al prossimo libro

Voto libro 6,5