ATTUALITA' DONNA & LAVORO VS DONNA & FIGLI

Ero un po' indecisa se parlare degli appuntamenti disastrosi ai quali ho avuto modo di partecipare negli anni, giuro che adesso mi viene da ridere, ma in adolescenza e anche dopo i venti anni ci rimanevo male per un sacco di cose, adesso penso "fortuna che sono dotata di cervello funzionante", ma ho deciso di scrivere un articolo sul fatto che nonostante molte donne lavorino, molte sono costrette a rinunciarci per il figlio...

Non vorrei dire ma se in Nord Europa la maternità è divisa in egual misura tra uomo e donna perché da noi non è ancora possibile? Il bello è che me lo chiedo io che figli biologici al 90% non ne posso avere (causa endometriosi), ma mi sono trovata a parlare con amiche con e senza figli.

V- ha deciso di lasciare il lavoro durante il Covid ma perché dove lavora non sono preparati in caso lei chiami per dire che sua figlia sta male e non può andare al lavoro. Poi ora è nuovamente incinta. si è consultata con il compagno e hanno deciso che lei sarebbe rimasta a casa.

S- convivente senza figli, lei lavoro saltuario, lui da dipendente statale. Se uno dei due dovrà rinunciare al lavoro sicuramente sarà lei. Al momento niente figli per una questione economica, dopo il matrimonio si vedrà...

M- sposata con figlio, durante il covid ha usufruito dello smart working, ma in realtà da quello che ho letto non è stato tutto questo successo, ora è da capire se perché oltre al lavoro domestico normale si è aggiunto il lavoro scolastico (mi sembra di aver letto qualcosa su un gruppo di mamme tedesche che ha richiesto alla Merkel 8000 come riconoscimento di tutte le professioni svolte in quarantena e una volta hanno studiate che se le casalinghe italiane dovessero percepire uno stipendio si aggirerebbe sui 7000), Tutte le mie amiche mamme mi hanno detto di aver tirato un grande sospiro di sollievo quando hanno disinstallato il programma per i compiti...del tipo al mio segnale scatenate l'inferno...peccato che la Ministra Azzolina non mi sembra avere le idee chiare su come procedere per il rientro a scuola. 

Qualche settimana fa mi sono trovata a parlare con una ragazza straniera bellissima, ma di quelle proprio belle che ti fanno girare la testa, era sposata con un uomo più grande che la manteneva, ma glielo faceva pesare. Dopo il divorzio, lei ha iniziato a lavorare come interprete e mantenersi ed è felicissima perché non deve rendere conto a lui di ogni singolo centesimo speso. 

Non tutte le aziende prevedono lo Smart working, ora mettiamo che non tutti possano rientrare a scuola, allora le famiglie vanno in crisi, perché è la donna che segue la casa e i figli, almeno così nell'immaginario generale. Quindi molte dopo varie consultazioni si trovano a lasciare il lavoro e si sentono in colpa, magari per quel lavoro hanno preso una laurea e non è stato gratis, quindi anni e anni di weekend da baby sitter-cameriera-ripetizioni per non pesare sulla famiglia e poi Bum ti trovi a dover rinunciare perché in Italia lo Stato non aiuta come dovrebbe.

Il problema è che quando uno legge certe notizie pensa Ma perché? Poi legge l'articolo e ti indigni ancora di più perché al Sud una donna su tre ha un contratto, al Nord di più ma la Lombardia è anche la regione con più dimissioni. Perché? Perché lo stato non aiuta....Oltre allo stato spesso ci sono anche i compagni che mettono il carico. Se lavori non puoi fare la mamma, se fai la mamma ti mantengo io e quindi posso avere da ridire su come spendi i soldi, quando poi lei magari lavora ma guadagna meno di te e te velatamente fai intendere che la mantieni non è carino per niente... questa io la chiamo forma di violenza...Una mia amica traferitasi in Danimarca per amore, mi ha detto che per loro è assolutamente normale dividersi la maternità, anzi lo Stato obbliga a usufruire del congedo, qui in Italia è già tanto che il padre possa prendere 4 giorni. Se  una madre lavora e ha i nonni distanti o anche loro ancora lavoratori, almeno il 60% del suo stipendio andrà a coprire le tate. Se una donna non lavora molto spesso l'uomo si sente in diritto di poter decidere su qualunque cosa, in questo caso sappiate che fare la cresta sul resto della spesa va benissimo. Io sono stata fortunata, mia madre ha scelto di fare la casalinga, ma erano anche tempi nei quali poteva bastare solo uno stipendio, ma mio padre non le ha mai fatto pesare nulla, anzi hanno sempre deciso tutto insieme e si sono divisi bene i compiti, ma ora uno stipendio spesso non basta. quindi la domanda di una donna è LAVORO o FIGLI?....Io qualcosa nelle leggi la rivedrei!!!


La vostra opinione in merito quale è?

Commenti

  1. Guarda per me è già di per sè un errore fare con uno che ti fa pesare il fatto che tu sia "costretta" a stare a casa per seguire i figli e lui ti debba mantenere (come si i figli non fossero pure suoi): già solo da questo si capisce che tipo di persona sia, e per me uno così di certo non sarà un buon padre.
    Detto questo, personalmente come sai io non desidero assolutamente avere figli, e questo soprattutto perchè mi rendo conto benissimo di quanta autonomia (sia a livello di tempo che di interessi ed economica) ti portino via e per una come me sarebbe l'inferno in terra.
    Purtroppo qui in Italia le cose funzionano male su tantissimi livelli e la maternità è sono uno di questi, se poi ci aggiungi un retaggio cattolico e maschilista che vede la donna sostanzialmente solo come madre, non poteva che uscirne un quadro del genere....
    Io credo che di base non si possa proprio sperare in un aiuto dello stato, ma quello che si può fare è scegliere un compagno degno di questo nome che ti aiuti e collabori con te nel crescere un figlio in modo che entrambi possano avere una vita professionale e familiare equilibrata e soddisfacente.
    Alla fine io ho l'esempio dei miei genitari che hanno sempre lavorato tutti e due e si sono sempre divisi i compiti in qualsiasi ambito, dalla casa alla scuola e ,anche grazie all'aiuto dei nonni, non mai avuto problemi con me e mio fratello.
    Baci!
    S
    https://s-fashion-avenue.blogspot.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti io credo sia una colossale stronzata far scegliere ad una donna tra lavoro e carriera. Ora sia io che te non abbiamo figli ma questo non vuol dire che siamo donne a metà. Se in nord Europa è assolutamente normale la divisione dei compiti tra uomo e donna è possibile replicare il modello anche da noi no? Sullo scegliere il compagno giusto sfondi una porta aperta, MAI accontentarsi e MAI permettere a qualcuno di sottovalutarci
      Baci

      Elimina
  2. Sono mamma e capisco tutte le difficoltà che ruotano a questo argomento. Ogni famiglia deve cercare di trovare l'equilibrio che più soddisfa esigenze e lato economico. Ogni caso è a sé. Le difficoltà tantissime

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' questo che mi fa incavolare tanto, cioè in Italia si dà per scontato che tutti i sacrifici li faccia la donna, ricordo che un figlio si fa in due...però se nel nord europa sono riusciti a trovare un buon sistema per suddividere i compiti e lo hanno fatto anche i miei-io ancora mi ricordo mio padre l'unico maschio negli spogliatoi di nuoto ad asciugarmi i capelli con il phon-e altri. Poi è vero che ogni caso è a sè stante...ma perchè uno deve scegliere se essere madre o lavoratrice? Dovrebbe essere possibile essere entrambe le cose!!!

      Elimina
  3. Purtroppo viviamo in una società maschilista, dove la tanto sbandierata parità di genere è ben lontana...
    Io sono un libero professionista...l'idea di avere figli mi terrorizza dal punto di vista lavorativo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La nostra è maschilista perchè in Nord Europa è assolutamente normale che una donna sia mamma e lavoratrice, qui in Italia no e spesso le critiche vengono da altre donne!!!

      Elimina

Posta un commento