BOOK REVIEW: UN ANNO A IMPATTO ZERO

L'altro giorno ho terminato di leggere Un anno a impatto zero, ho trovato la lettura molto piacevole ma lo ammetto quando l'autore si mette a descrivere le percentuali c'è una parte di me che si disconnette del tutto, cioè hai presente quando fanno vedere la scimmia all'interno della testa di Homer? Ecco più o meno accade la stessa cosa quando leggo le percentuali....se ho avuto il debito in matematica dal primo al 5 c'è un motivo, che poi all'ultimo anno sia riuscita a strappare un 7 è un'altra storia - praticamente ho fatto pena a mio fratello che è un genio con i numeri e mi faceva ripetizione- ma torniamo al libro?
È possibile vivere in maniera ecosostenibile? Colin Beavan l'ha fatto e tutti parlano di lui. Tutta colpa di una giornata di gennaio, a New York. Con 22 gradi e la gente in canottiera e shorts. In quel giorno estivo in pieno inverno, Colin è a disagio, il suo cronico pessimismo sullo stato di salute del pianeta comincia a tingersi di tonalità apocalittiche. E a un tratto si chiede - e ci chiede: di fronte a un clima obiettivamente impazzito, io posso fare qualcosa o devo aspettare che siano gli altri a trovare una soluzione? Devo deprimermi, arrabbiarmi, e al tempo stesso delegare sperando che qualcuno intervenga? Oppure devo darmi da fare in prima persona? Io ci provo, è la sua conclusione. Ed è così che Colin mette a punto il suo Progetto Impatto Zero, trascinando con sé nell'incredibile avventura la moglie e la figlia. Per non parlare del cane. 365 giorni abolendo gradualmente rifiuti, detersivi, ascensori, mezzi pubblici, cibo confezionato, aria condizionata, televisione, carta igienica. 365 giorni adottando gradualmente bicicletta, monopattino, local food, candele, pannolini di cotone, bucati a mano. Nella città dalle mille luci, nel cuore pulsante del ricco Occidente, Colin ci prova e ci riesce. Un esperimento sorprendente, esasperante, folle, in cui l'Uomo a Impatto Zero scopre che la vita senza auto, tv, shopping compulsivo, pizza d'asporto non significa ascetismo, ma semplicemente più movimento fisico, più salute, più risparmio.


Sono concorde con molti suggerimenti e idee adottate nel libro ma nonostante lo scrittore non abbia mai risposto su come ha sostituito la carta igienica, io non ho potuto fare a meno di pensare agli episodi di Malati di Risparmio in cui una famiglia sceglie di sostituire la carta igienica con pezzi di stoffa...non ho nulla in contrario alla loro scelta solo che non fa per me...
Eliminare l'auto, da un lato sarebbe fantastico per le finanze perchè risparmierei 600 euro annui di assicurazione più una spesa media di 130/140 di diesel fanno 1560/1680 quindi più di 2000 euro risparmiati Ma non lavoro nella stessa città in cui vivo e se il treno ritarda devo usare l'auto per spostarmi, no non è fattibile farla a piedi, quindi la macchina rimane però questa settimana la uso già la metà del tempo, faccio 2 viaggi invece dei 4 giornalieri...vorrei puntare ad usare l'auto solo nel weekend prossimamente, ma sarà una cosa graduale...
Ascensore? Prima vivevo al primo piano con l'ascensore che arrivava fino ai garage, ma onestamente lo ho sempre sfruttato poco, ora viviamo al secondo piano di una palazzina a due piani ovviamente senza ascensore che salgo e scendo almeno 4 volte al giorno, della serie "mestoacostruìilsederedimarmo"...volevo prendere la bici ma è ancora nel garage di casa vecchia, però ho ripulito quasi delt utto il giardino dalle foglie quindi è una vittoria/sconfitta a metà...ora vediamo se questo sabato riesco a prendere la bici, così sfrutterò di più la bici:P
Alimentazione= scegliere cibo locale è giusto e infatti sto pensando di contattare un ragazzo che ha fatto il servizio civile nel mio stesso periodo e che ora fa l'agricoltore ma non chiedetemi di rinunciare al caffè o bere una bevanda a base di cicoria...a questa immagine la vedete la Maionchi che dice Per me è No? Ecco la brodaglia fatta con la cicoria non mi piace proprio per niente è allo stesso livello del peperoncino nella cioccolata : FA LETTERALMENTE CAGARE-o almeno per me sia chiaro, non ho nulla contro chi dice di preferire la bevanda a base di cicoria, sono gusti-ma negli ultimi anni ho prediletto la stagionalità, fidatevi se dovete far quadrare i conti scegliere frutta e verdura di stagione aiuta un sacco...che poi io segua una dieta prettamente vegetariana con qualche incursione del pesce è un'altra storia!!!
Certo uno può pensare che l'azione del singolo non aiuta, ma se ognuno di noi cerca di migliorare almeno un pò ad esempio scegliendo buste di tela portandosele da casa o quelle biodegradabili, fare una raccolta differenziata buona e scegliere prodotti con imballaggi riciclabili, si non risolvi il problema ma  si avranno grandi benefici sul lungo periodo!!!

Commenti

  1. Anche per me sarebbe una cosa difficile rinunciare al caffè :) è il momento della giornata che più preferisco. Macchina idem per me fondamentale per spostarmi perché non abito in città.. zero mezzi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. lo ammetto io uso la macchina per spostarmi in città e per andare in stazione, uso il treno per arrivare ad Orte ma se ritarda tanto mica posso farmela a piedi, quindi credo che trovare un buon compromesso sia la formula ideale!!!

      Elimina
  2. Sono del tutto d'accordo con te: va bene cercare di ridurre l'impatto ambientale ma senza farne una malattia!
    Insomma, alla fine viviamo in una comunià dove bene a o male certe cose le devi fare per forza: io ad es. non bevo caffè, ma metti che hai ospiti che gli offri, la cicoria? ma per favore!
    L'auto poi è indispensabile, almeno qui a Roma dove, metro a parte, i mezzi sono del tutto inaffidabili: se io ad es devo andare da mia zia che abita dalla parte opposta della città ( e la metro non arriva nè a casa mia nè a casa sua)o predo tipo 5 mezzi diversi, sperando che passino, e ci metto tipo 3 ore o ci vado con l'auto in 45 minuti...
    Insomma, secondo me, tante cose le puoi fare solo se hai un sacco di soldi e tempo da perdere!
    E comunque in linea generale sono sempre contraria a ogni tipo di estremismo: in fondo, come hai giustamente detto, basterebbe che ognuno facesse anche poco e già si vedebbero grandi risultati!
    Baci!
    S
    https://s-fashion-avenue.blogspot.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che se ognuno di noi si impegni nel cercare di usare meno plastica, riutilizzare e non sprecare, si possa vivere meglio...ma l'estremismo in alcuni ambiti li rispetto li accetto ma non li condivido...io Terni Orte a piedi manco morta, uso il treno ma er arrivare in stazione uso l'auto solo che ora invece di 4 volte al giorno la uso solo la mattina quindi mi limito a due, ma sia Terni che Orte sono realtà piccole Roma è tutta un'altra storia:P mio fratello mi ha portato la bici sotto casa e quindi il sabato posso usarla per andare in centro e poi sono un continuo work inp rogress

      Elimina

Posta un commento