INTERVIEW: PASTORE DONNA? SI PUO'

Eccoci con un'altra intervista e stavolta ho deciso di intervistare una delle mie migliori amiche.oh amicicia preparati che un week end mi devi ospitare- che è stata consacrata questa estate appena passata come Pastore...Chi di voi non ha visto almeno una puntata del telefilm Seventh Heaven? Ora devo dire che alcune cose crdo siano state riadattate in Italia, anche perchè ò'Italia è un paese cattolico...ma nelle nostre chiese evangeliche, valdesi, metodiste, battiste non è raro trovare una donna predicatrice e no non è una cosa che si improvvisa, infatti c'è un percorso di studi a Roma...il fatto che la chiesa della facoltà somigli ad una moschea è un'altra storia...però eccoho iniziato a frequentare Roma spesso per andare a trovare gli amici e ogni volta ho scoperto nuovi angoli, che continuo a scoprire anche ora....bando agli indugi ed iniziamo l'intervista, ma prima di inizire rispondo alle classiche domande ricevute da...più o meno tutta la vita:
  • Si credo in Dio
  • No non santifico la Madonna e la chiamo Maria
  • Non credo nei santi così come li vede la chiesa cattolica
  • si festeggio il Natlae, il compleanno, la Pasqua
 ed ovviamente i miei commenti in rosso:P

Io e te ci conosciamo personalmente, quindi potrei descriverti tranquillamente, ma i nostri lettori no, quindi presentati:
Allora, mi chiamo Noemi Falla, ho 31 anni, sono siciliana e da quasi due anni - ho cominciato nel gennaio 2016 - faccio la pastora presso tre chiese metodiste: quella di Parma, quella di Mezzani (PR) e quella di Casalmaggiore (CR). Per ora ho visto le foto su fb ma presto vengo a vedere dal vivo, un weekend mi farò ospitare a Parma:P

Passioni/hobbies?
Mi piace creare, colorare, dipingere su tela e sui muri, suonare il pianoforte, fare yoga, andare in piscina, passeggiare nella natura. Ragazzi fa quadri bellissimi io ne ho ricevuto uno per un mio compleanno e dal quel momento è in bella vista sopra il comodino

Quando hai ricevuto la chiamata?
L'ho ricevuta nel maggio del 2007, mentre stavo scrivendo il mio primo sermone. Nella nostra confessione religiosa anche i laici, oltre ai pastori, possono predicare, ed all'epoca, presa dal desiderio di predicare, ho fatto richiesta al pastore della mia chiesa in Sicilia, che ha accettato felicemente. In quel periodo ero in una fase particolare della mia vita. Avevo lasciato perdere il mio percorso di studi presso l'Accademia di Belle Arti di Catania per motivi di salute, che furono il mezzo tramite il quale il Signore si servì per manifestarsi nella mia vita, perchè fu proprio allora che cominciai a invocare il suo Nome per chiedergli aiuto in quel tempo di sofferenza. E dopo aver sperimentato la Sua presenza e il Suo amore attraverso tutta una serie di circostanze positive che si sono verificate dopo le mie preghiere di supplica a Lui, ho cominciato a chiederGli che cosa avrei potuto fare nella e con la mia vita per ringraziarLo.
E fu così che, mentre scrivevo quel sermone, ho sentito una bella sensazione al livello del cuore e un pensiero che diceva: "Noemi, devi studiare teologia per diventare pastora". E da lì è cominciato tutto. Ecco perchè dico che non è una professione che scegli, ma è lei a scegliere te attraverso la chiamata e spesso non è facile rispondere ma quando si apre il cuore tutto diventa possibile

Spiega il tuo percorso di studio per diventare pastora.
Nell'ottobre nel 2008, un anno dopo aver ricevuto la chiamata, mi sono iscritta alla Facoltà Valdese di Teologia a Roma, l'unica facoltà italiana, riconosciuta dallo Stato, che forma pastori che andranno a servire presso le chiese valdesi, metodiste, battiste e luterane italiane (tutte denominazioni protestanti, ognuna con delle proprie caratteristiche e differenze di tipo teologico e storico). Il percorso di studio dura 5 anni (3 anni, laurea triennale + 2 anni, di cui uno obbligatoriamente all'estero in un paese in cui il protestantesimo è in maggioranza o quasi, laurea specialistica). Io ho trascorso un anno a Cambridge (UK) dove ho studiato presso il college metodista Wesley House. Parliamoci chiaro non è che ti svegli una mattina e dici divento pastore o meglio puoi pure farlo ma se uno vuol fare le cose in regola deve studiare seriamente e in Italia l'unica facoltà è a Roma

Molti pensano che fare il pastore sia solo tenere il culto la domenica, io per esperienza so che non è così quindi spiega in cosa consiste l'attività pastorale.
Il ministero pastorale, secondo me, consiste essenzialmente nello stare con la gente, seguendo il modello di Gesù che viveva e trascorreva del tempo in mezzo a coloro i quali avevano deciso di seguirlo ed in generale con le folle che ascoltavano i suoi insegnamenti e con coloro che, per la società dell'epoca, erano considerati peccatori (esattori delle tasse, prostitute, malati, infermi). 
Nella pratica questo stare insieme si realizza nel culto domenicale in cui il pastore annuncia l'Evangelo insieme alla comunità che vi partecipa, negli incontri di studio biblico comunitari in cui ci si riunisce tra fratelli e sorelle attorno alla Parola del Signore per studiarla, meditarla ed applicarla nelle nostre vite, negli incontri di preghiera, nella cura a quei fratelli e sorelle che per motivi di salute non possono frequentare le varie attività, nella visita ai malati negli ospedali e nelle carceri a coloro che richiedono un sostegno di tipo spirituale, nel coordinamento e nell'accompagnamento dei responsabili dei vari gruppi che compongono la comunità (gruppo giovani, di preghiera, gruppo donne, attività per bambini, coro, ecc.) Molti erroneamente pensano che il lavoro del pastore inizia e finisce con il culto domenicale, bhè la realtà è differente e il culto della domenica è solo una milionesima parte...poi si se vi state chiedendo se il pastore è tenuto al segreto della confessione, la risposta è si

Pregi/difetti della professione?
Uno dei pregi che ho riscontrato in questi due anni è quello di essere sempre a contatto con la gente e di fare spesso incontri molto interessanti, tipo entrare in contatto con gli esponenti delle altre comunità religiose della città (qui a Parma per esempio, c'è un Forum Interreligioso in cui partecipano cristiani, musulmani, ebrei, buddisti). Tra questi incontri, annovererei anche quelli di persone di varie culture che compongono le tre comunità presso cui presto servizio, due delle quali sono composte essenzialmente da fratelli e sorelle provenienti dal Ghana. Da questi incontri impari a conoscere una cultura diversa ed un modo di lodare e pregare il Signore che differisce da quello a cui ero abituata. Incontri quindi una nuova cultura, con le sue tradizioni, i suoi valori, il suo cibo, le sue danze, ecc., ma ti ci scontri pure per imparare a conviverci: questo può forse essere un difetto, che però a me personalmente ha aiutato un sacco in questi anni, perchè ho sperimentato che è soprattutto nello scontro tra culture, ma anche tra modi di pensare diversi dal tuo che cresci e ti fortifichi, solo se però vuoi lasciarti plasmare in qualche modo dall'altro che comincia a far parte di te e viceversa.
Un'altro pregio, che è comunque legato a quello che ho detto in precedenza, è che impari a conoscere di più l'essere umano, o meglio gli esseri umani, i loro modi di pensare, di approcciarsi a Dio e le dinamiche che si instaurano all'interno dei vari gruppi.
Il difetto forse peggiore è che questo tipo di servizio - che svolgo con una passione smisurata -, come anche tutti quelli che sono volti alla cura dell'essere umano, mi porta, a volte , dimenticarmi di me stessa e di quelli che sono i miei bisogni. Nonostante ciò, portare avanti gli hobby di cui sopra, mi aiuta molto in questo senso, anche se non è facile. Diciamo che ora hai trovato un equilibrio tra vita privata e lavoro ed essere sempre a contatto con la gente è bello e brutto allo stesso tempo ma sono sicura che troverai il perfetto equilibrio per te

Cosa consiglieresti a chi vuole avvicinarsi a questo mondo e cosa o a chi lo sconsiglieresti?
Se intendi il voler diventare pastore, sinceramente non saprei, nel senso che io sono la prima a cui lo sconsiglierei. Mi spiego meglio: voglio dire che nessuno è adeguato abbastanza o ha i prerequisiti necessari per poter fare una cosa del genere. Prima che il Signore mi chiamasse, non avevo la più pallida idea che un giorno sarei arrivata a questo punto e mi consideravo l'ultima persona al mondo in grado di farlo. Quindi non sono nessuno per dire a chi lo consiglierei o a chi no. E' il Signore colui che chiama, secondo i suoi criteri, che sono diversi dai nostri. Di certo la prima cosa per me essenziale è la fede. Se non hai la fede in Dio non puoi fare il pastore in una chiesa protestante. Ma anche lì, la fede è qualcosa che non dipende dall'essere umano, ma da Dio che te la mette in cuore. 
Un'altra cosa potrebbe essere la capacità di entrare in relazione con gli altri e di saper trasmettere quella fede, capacità che credo di avere ma che, quando il Signore mi ha chiamata, non avevo ancora avuto l'opportunità di esprimere, e quindi non sapevo di possedere. Negli anni, poi, con l'esperienza e soprattutto grazie al Signore che mi ha aiutato a tirarla fuori, sono riuscita e ancora adesso riesco a trasmetterla. Ma appunto, ha fatto tutto Lui. Ammettiamo che entrambe conosciamo persone che volevano diventare pastori ma poi hanno rinunciato, mancanza di fede? poca capacità di adattamento? Forse, ma ripeto il pastorato non lo scegli, è lui a scegliere te...te devi solo capire che risposta dare:D
Sai che pensavo di chiederti pure secondo te che differenze ci sono tra pastore donna e pastore uomo? PErò alla fine non l'ho inserita...anche perchè ognuno ha il suo modo di essere pastore e vivere il pastorato...

Se non lo ho detto io sono evangelica metodista ed ho scelto di battezzarmi alla veneranda età di 25 anni , qui sotto la foto di quel giorno-seppur con qualche chilo in più rimane una gran bella foto:P-e forse il mio essere sempre serena e positiva dipende anche dalla mia fede!!!


Grazie Amicicia, appena ho un weekend libero vengo da te e facciamo le turiste nella tua nuova città:P...alla prossima intervista

Commenti

  1. Certo che scegli sempre persone davvero interessanti ed insolite per le tue interviste!^^
    Fare il pastore non l'avevo neppure mai considerata una professione ma piuttosto una vocazione come i preti (vabbè a dire il vero, non è che abbia mai approfondito la figura stessa del pastore, so giusto di che parli perchè l'ho visto in tv o letto nei libri) , e pensare che una donna possa scegliere un percorso del genere è senz'altro inusuale!
    Io però, pur avendo ricevuto un'educazione cattolica (sono andata anche a scuola cattolica fino al liceo), non sono religiosa, quindi certi ragionamenti posso giusto tentare comprenderli cercando di mettermi nell'ottica di chi ha fatto determinate scelte.
    Oh, comunque sia chiaro, io non ho assolutamente nulla contro chi crede in una religione o in un'altra, ognuno ha la propria vita, le proprie esperienze e fa le proprie scelte e questo credo nessuno possa permettersi di giudicarlo! Purchè non faccia del male al prossimo per me ognuno è liberissimo di credere e fare quello che gli pare, in fondo l'importante è che alla fine uno stia bene con se stesso, no? :)
    Io stessa festeggio qualunque cosa religiosa o meno senza nessun problema!
    Baci!
    S
    https://s-fashion-avenue.blogspot.it

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho amici con vite particolari. ..comunque non è sbagliato dire che sia per pastori ma credo anche per i preti occorre ricevere la chiamata ed avere la vocazione. Io sono credente ma molti amici si definiscono atei o agnostici ma non giudico anzi il bello è spesso nelle differenze😊

      Elimina
  2. Grazie per avermi fatto conoscere questo percorso di vita così interessante è diverso credo sia una persona speciale la tua amica Baci

    RispondiElimina

Posta un commento